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venerdì 19 settembre 2008

La Pillola di Fasano

Oggi, 19 settembre 2008, per tutto il giorno, amici e parenti non hanno fatto altro che inviarmi un link.
Si tratta del link di repubblica che cita trionfalmente l'arrivo di una pillola anti celiachia che risolverà tutti problemi dei celiaci[1].

Temo che i miei cari ci siano rimasti male, quando hanno visto la mia reazione, così fredda e per nulla entusiasta.

Molti celiaci sanno della Pillola di Fasano.
Lo sanno già dal 2005.

Vi riporto il link di un'ansa dell'aprile del 2005 in cui Alessio Fasano, brillante ricercatore italiano e direttore dell'Università Maryland University di Baltimora, in Usa, la stava già mettendo a punto più tre anni fà[2].

Non voglio rovinare la festa a nessuno, ma temo che i giornalisti di repubblica si siano fatti prendere un po’ la mano.

Innanzitutto la pillola NON E’ UN VACCINO.


Dire che la pillola di Fasano è un vaccino è un pò come dire che l'insulina iniettabile sia il vaccino del diabete! Tutti sanno che non è vero!
Al momento (dalle mie ricerche) ho trovato una sola società farmaceutica che sta lavorando allo sviluppo di qualcosa che assomiglia davvero ad un vaccino, la Nexpep[3].

Poi ci sono i dubbi:
Temo non sia corretto affermare, come cita l’articolo di repubblica, che presto i celiaci potrano dare “l’addio” all’alimentazione senza glutine.

C’ è una frase che già tre anni fa mi fece riflettere.

E’ una frase che disse il Dott.Fasano durante l’intervista rilasciata all’Ansa e recita “.... In questo modo si impedisce il passaggio di glutine nel corpo, la successiva reazione immunitaria e quindi il danno alla mucosa intestinale: 'E' come mettere della ceralacca sulla toppa di una serratura: la molecola non puo' attivare le cellule'. Ma il grande vantaggio è che l'azione dell'inibitore e' momentanea, per cui tutto torna nelle condizioni di partenza una volta passato l'effetto''.

Mi rigirava in testa. “Grande vantaggio”? Ma perché? Quale vantaggio ci sarebbe a “tornare celiaci”? A ritornare ad avere una permeabilità intestinale che porta poi alla celiachia?

Riflettiamoci un pò.

Abbiamo già visto cosa sia la “permeabilità intestinale”.

Abbiamo visto che è modulata da un peptide prodotto dal nostro stesso intestino che si chiama Zonulina[4], che nei celiaci si è riscontrata un’elevata produzione di questa proteina e quindi un’elevata permeabilità intestinale che farebbe “cadere” la gliadina sotto l’endotelio fino ad arrivare al livello della lamina propria, dove viene poi attaccata per errore dagli anticorpi, poiché non viene riconosciuta innocua.

Bene, la pillola di Fasano, la pillola contro la celiachia, conterrebbe un peptide sintetico l’ AT1001 in grado di rendere “inattiva” la zonulina, per un determinato periodo di tempo.

A questo punto, perchè Fasano si rallegra del fatto che, passato quel periodo di tempo, tutto “torni come prima”?

La zonulina prodotta in quantità normali (visto che i celiaci ne producono troppa) è utile?
A cosa serve?
Disattivarla completamente per troppo tempo è deleterio?

Dalle dichiarazioni rilasciate dal Professor Fasano sembrerebbe che la pillola non moduli la permeabilità intestinale, non “corregga” la produzione di zonulina affinchè la gliadina non “passi” attraverso le cellule dell’endotelio, ma chiuda completamente gli spazi intercellulari.

Pertanto, la pillola provocherà un malassorbimento di altre sostanze se presa troppo spesso?

Se fosse così, ovviamente , c’è una sola conseguenza:
la pillola non dovrebbe essere assunta per sempre, o quotidianamente, ma solo in maniera spot, come una cena in pizzeria con amici.

O almeno questo si capisce dell'intervista.

Insomma una volta ogni tanto perché non sarebbe “una cura”, ma solo una maniera per mangiare glutine di tanto in tanto.
Non è chiaro infatti quali sarebbero gli effetti collaterali di un'assunzione prolungata e continuata nel tempo.

Certo, intendiamoci, non voglio sminuire una scoperta e una soluzione così importante.

Per un celiaco mangiare anche una sola volta al mese in pizzeria come gli altri e con gli altri sarebbe un sogno.
Immaginate come sarebbe bello essere invitati ad un matrimonio o ad una cena senza dover fare le solite raccomandazioni, chiamare il cuoco, pregarlo di fare a parte del riso (magari in bianco), mangiare diversamente dagli altri che ci guardano con aria dispiaciuta ma addentano voraci una lasagna!
Sarebbe davvero un sogno.

Ma non vorrei che molta gente rimanga delusa, pensando ad una soluzione definitiva del problema, leggendo articoli che celebrano l’imminente “addio alla dieta senza glutine”.

E’ chiaro che la ricerca in questo senso ha intrapreso una strada sicuramente positiva.

La pillola di Fasano infatti, potrebbe sarebbe utile non solo ai celiaci, ma anche ai diabetici autoimmuni [5], ai malati di altre patologie autoimmuni (come il morbo di Crohn) e persino ai pazienti allergici; a tutti quei pazienti cioè, le cui patologie hanno la loro genesi collegata agli squilibri della permeabilità intestinale.

Siamo quindi in molti ad aspettarla con ansia.
Ma prima di brindare con la birra doppio malto alla sconfitta della celiachia, dobbiamo capire come funziona questa pillola che, tra l'altro, non è ancora pronta.

[1] http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/celiachia-vaccino/celiachia-vaccino/celiachia-vaccino.html?ref=hpspr1
[2] http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=2397
[3] http://www.nexpep.com/default.asp?pn=aboutus

[4] http://www.webmed.unibo.it/didattica/mazzella/malassorbimento.pdf

[5] http://xoomer.alice.it/pitti99/ricerca.htm

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