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domenica 21 settembre 2014

Ereditarietà della Malattia Celiaca

La celiachia si trasmette ai figli? E come?eredit
Se avete fatto, ad un medico, una domanda del genere, immagino che la risposta non sia stata molto comprensibile.
Anche io, finché non ho studiato un pò di genetica all’università, non avevo le idee molto chiare.
In realtà è un discorso abbastanza semplice e coinvolge i geni, ma non solo quelli.
Come abbiamo visto nel post dell'HLA e Celiachia, anche se si posseggono i geni cosiddetti “tipici” della Malattia Celiaca, questo non vuol dire che la malattia si sia scatenata, così come non averli, non esclude al 100% che non ci si possa ammalare.
Esiste una prima grande suddivisione delle malattie genetiche:
  • Monogeniche (mutazione di un singolo gene)
  • Multifattoriali (non mendeliane o complesse, in cui vi sono molti geni ed è più forte l'influenza dei fattori ambientali).




Nelle prime, la presenza di un singolo gene è un dato assolutamente diagnostico. Non solo. La diagnosi può avvenire alla nascita (o addirittura prenatale).
E' il caso di malattie come la Talassemia (o anemia mediterranea), o meno gravi, come l'albinismo.
E' possibile anche prevedere l'ereditarietà della malattia, tramite le leggi di Mendel [1].

Nelle seconde invece, i genti che vengono coinvolti sono moltissimi e quasi sempre non si conoscono tutti.
Assolutamente nessuno di questi geni è necessario o sufficiente per sviluppare la malattia; la loro presenza aumenta solo la probabilità di svilupparla.

Lo scatenarsi o meno della malattia dipende da meccanismi ambientali, esterni al DNA, in grado di attivare i geni coinvolti.
I geni infatti, anche se presenti, devono essere "attivati" o, in gergo, "espressi".
La celiachia e le malattie autoimmuni come la tiroidite autoimmune, l'artrite reumatoide, il morbo di Chron, ecc.. sono malattie Multifattoriali.
Ereditare o meno la Celiachia, non è al momento prevedibile, poiché questa malattia non segue le regole mendeliane.
Riporto un intervento della prof.ssa Maria Cristina Mazzilli (ordinaria di Genetica de La Sapienza di Roma) al Convegno AIC sulla Celiachia del 7/3/2009 [2], [3].
La Professoressa parla nella prima parte di come interpretare il dato dell'HLA e nella seconda, fornisce i risultati di una ricerca, sempre relativa all'HLA.
In sintesi, nella ricerca comunica che L'HLA copre solo il 40% dei casi della malattia mentre altri geni non HLA possono avere un ruolo nello sviluppo della stessa.

In questo studio, una casistica di bambini e controlli, si è evinto che:
  • 81% dei casi aveva il DQ2 presente
  • 10% il DQ8 presente
  • 9 % nè l'uno nè l'altro.
Di questo 9% (quasi 1 caso su 10), il 6 % ha solo il dimero DQB1*02, il 2% ha solo il dimero DQA1*05, mentre il restante 1%, nessuno dei dimeri conosciuti.
Il rischio, quindi, costituito dall’avere un HLA positivo consiste nell’ avere circa il 51% di probabilità in più di contrarre la malattia, rispetto a chi non ha geni predisponenti.
E, come abbiamo visto, avere un gene non significa che sia "attivo".
L'attivazione dei geni è data dal meccanismo di Regolazione.
E' questo il meccanismo al momento più studiato nell'ambito della genetica.


[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Gregor_Mendel
[2] http://www.youtube.com/watch?v=IM9QNxYt5uQ
[3] http://www.youtube.com/watch?v=CScfVBWITLU


14 commenti:

  1. Buongiorno gentile Patrizia,

    ho letto con interesse gli altri vari post del suo blog, ed ho scelto di pubblicare le mie domande proprio su questo.

    Sono una neo-diagnosticata nel dicembre 2010 di 45 anni.

    Ho una bambina di 10 anni e mezzo.

    In famiglia ho la mamma affetta da circa 30 anni di Artite Reumatoide.

    Recentemente è stato neo diagnosticato celiaco anche mio fratello di 42 anni, grazie alla mia diagnosi e allo screening familiare che stiamo conducendo sulla ns parentela di I grado.
    Lui ha 2 bambine molto piccole 4 anni e 21 mesi.

    Ho sempre eseguito, per screening sulla patologia di mia madre di AR, ANA anticorpi anti-nucleo sempre 1:40 e il fattore reumatoide negativo finora.

    Avevo alcune domande soprattutto riguardanti gli esami di mia figlia di di 10 anni e mezzo, classificata iposviluppata SGA alla nascita che presenta un costante accrescimento al 3 percentile, che presenta, all’indagine ematica e genetica per celiachia, i seguenti valori :

    S-igG 8.48 (6,50-16,00 )
    S-igA 2.82 ( 0,45-2,50)
    S-igM 1.15 (0,48-2,20)
    Anti-trasglutaminasi IgA 0,1 U.A. (0.0-1.4)
    anti-trasglutaminasi IgG 0.1 U.A. (0.0-8.0)
    Ab anti gliadina igA NON ESEGUITO (!!!)
    S-TIROXINAlibera (FT4) 1.17 (0,70-1,70 )
    S-TSH(TIREOTROPINA) 1.85 (0,25-5,00)


    Antigeni HLA classe seconda:
    DRB1 *04*07 (VIIII)
    DRB3: vuoto
    DRB4: vuoto
    DRB5: vuoto
    DQA1: vuoto
    DQB1: *02,*03 (VIIII)
    DPB1: vuoto

    Per DQA1, grazie ad un consiglio chiesto in pediatria durante una visita auxologia specialistica, stiamo ripetendo l’esame AD ALTA RISOLUZIONE.

    Non me ne intendo molto di genetica, ma mi pare di capire che mia figlia presenta aplotipo
    DRB1*04 - DQB1*0203-DQA1 ??? quindi un aplotipo DR4-DQ8 predisponente, … o meno?
    Le sarei molto grata se mi potesse delucidare in merito. Per me sarebbe molto importante.
    E inoltre … nell’ipotesi che Celiaci non si nasce o quasi, ma si diventa… pensa che dovrei cercare di esporla meno possibile al glutine? Anche perché come lei ci insegna ereditare o meno la Celiachia, non è al momento prevedibile, anche perché questa malattia non segue le regole mendeliane.

    Avrei anche alcune domande sugli esami da eseguire aggiuntivi delle mie nipoti, che crescono comunque in salute e senza apparenti problemi molto al di sopra del 50 percentile:
    4 anni – negativa - eseguita solo - tTG
    21 mesi – non indagabile perché troppo piccola per il pediatra(?!)

    Quali esami consiglia di eseguire per loro?

    cordialmente la saluto
    una delle tante celiache, mamma e zia !

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  2. Gentile Maricristina,

    come avrà letto in calce ad ogni pagina del mio blog, io non sono laureata in medicina ma in psicologia.
    Le informazioni che riassumo qui sono il frutto delle mie esperienze e delle mie ricerche.

    Detto questo, l'HLA fatto in questo modo non da informazioni per la predisposizione.

    Come ha giustamente richiesto il pediatra, l'HLA va fatto di classe II (Nella richiesta va scritto "tipicizzazione completa HLA di CLASSE II" altrimenti se è di classe I va rifatto.
    (http://puntodivistaceliaco.blogspot.it/2008/09/hla-e-celiachia.html) perché non è esaustivo.

    In ogni caso, perché ci sia il DR4-DQ8 ci deve essere anche il DQA1*0301 che sembra non esserci, ma bisogna aspettare la tipicizzazione di classe II.

    Si, la celiachia non segue le regole mendeliane perché è una malattia multifattoriale, quindi se la bimba non è celiaca (le analisi sono negative) e il pediatra non vede motivi specifici, non penso davvero sia il caso di non esporla al glutine, ma, ripeto, a meno che il pediatra non rilevi altri motivi per eliminarlo o voglia fare altre analisi.

    Per le sue nipoti, nei bimbi l'antigliadina (quella che non hanno fatto a sua figlia che, invece, è più grandicella) sembra essere più sensibile (http://puntodivistaceliaco.blogspot.it/2008/11/le-analisi-per-la-diagnosi-di-celiachia.html#more), quindi magari si potrebbe chiedere di fare quel tipo di analisi.

    Auguri di Buona Pasqua

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  3. Buongiorno gentile Patrizia,
    la ringrazio molto per la risposta del 6-04-2012.

    Non so se ricorda io sono una neo-diagnosticata di 45 anni.- dicembre 2010.

    Ho una bambina di 11 anni classificata iposviluppata SGA alla nascita che presenta un accrescimento al limite del 3 percentile, all’indagine sierologica in questi anni negativa per celiachia.
    Recentemente è stato neo diagnosticato celiaco anche mio fratello di 42 anni, grazie alla mia diagnosi, e allo screening familiare che stiamo conducendo sulla ns parentela di I grado
    (In famiglia ho la mamma affetta da circa 30 anni da Artite Reumatoide, ma negativa sierologicamente alla celiachia … ma pare ci sia una seria correlazione come malattia autoimmune!).

    Finalmente sono in possesso dell’analisi HLA DQA1 e DQB1 di II livello AD ALTA RISOLUZIONE di mia figlia – analisi del 24/09/2012 che aspettavo:
    HLA-DQA1: *02:01,* 03:01:01
    HLA-DQB1: *02:02*03:02

    L’esito in calce recita: “si segnala la presenza dei seguenti due aplotipi associati all’insorgenza della malattia celiaca: DQA1*02:01; DQB1*02:02 / DQA1*03:01:01; DQB1*03:02

    HLA DRB1 *04*07 (VIIII) già rilevato ad Aprile 2012

    Come le ripeto, non me ne intendo molto di genetica, ma mi pare di capire proprio che mia figlia presenta aplotipo DRB1*04-DQB1*0302-DQA1*0301 (DR4-DQ8)
    quindi un aplotipo DR4-DQ8 predisponente, uno di quelli ad "alto rischio"!

    La pediatra mi ha invitato solo a far eseguire alla bambina lo screening sierologico ogni due anni.

    Lei conosce in Lombardia qualche Centro pediatrico che ci possa seguire?

    Complimenti ancora per lo strumento del blog che ha ideato e che sicuramente contribuisce a far chiarezza su un “mondo” ancora purtroppo poco conosciuto e inesplorato.
    Cordialmente la saluto e la ringrazio della sua impagabile disponibilità

    Mariacristina

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    1. Salve Mariacristina. Si l'HLA è DQ8, quindi una predisposizione con alta probabilità.

      Il Suo pediatra Le ha consigliato correttamente di controllare le analisi ematiche ogni due anni.

      In ogni caso, al policlinico di Milano, c'è un centro altamente specializzato per la celiachia:

      http://www.policlinico.mi.it/malattiaceliaca/default.htm

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  4. salve signora Maria Cristina, scusi l'intrusione, sono entrato da poco in questo blog, mi congratulo con lei per la sollecitudine con cui ha fatto eseguire le analisi a sua figlia, volevo rassicurarla sul fatto che anch'io sono Hla dq8- dr4 come sua figlia, sono un giovane di trent'anni e solo da 5 anni ho cominciato ad avere il sospetto di poter aver sviluppato la celiachia, a seguito di coliche addominali ricorrenti, l'unica cosa che posso dirle è che finora tutte le indagini anticorpali sono risultate negative, ma finora nessun medico si è sentito di escludere completamente la diagnosi, con questo profilo genetico, l'esame dirimente dovrebbe essere l'egds con biopsia, ma credo nei bambini sia un po' invasivo, cmq le consiglieranno di non eliminare il glutine per non falsare la diagnosi, giustamente, però per la mia esperienza, credo che al nostro profilo genetico il glutine non giovi più di tanto, non voglio entrare nel merito, perché cmq gli effetti sono molto soggettivi e sono anche correlati alla dose, però secondo me c'è un grande fondamento nella genetica!

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    1. Salve Anonimo03 maggio 2013 18:12, scusa ma non conosco il tuo nome.
      Ho intuito anch'io dalla bibliografia che ho letto in materia di celiachia in pediatria, già dalla dalla fine del 2012, e dalla mia esperienza di mamma "in campo", che il vostro profilo genetico diciamo "non va d'accordo" con il glutine.
      Mi sono rivolta al Centro pediatrico al Policlinico di Milano in Clinica De Marchi come mi ha suggerito Patrizia esponendo le mie perplessità, dopo la certezza genetica, ma non possono esporsi, perchè non esistono ancora studi clinici certi in materia di conseguenze in età matura dell'esposizione al glutine di bambini geneticamente predisposti. Anzi in proposito i pediatri di questi centri specializzati esigono che la loro dieta sia "con glutine" sostenendo che le ultime tesi pediatriche in materia di svezzamento e alimentazione vadano proprio verso le conclusioni scientifiche che l'esposizione al glutine possa in qualche modo prevenire loro l'insorgenza della malattia.
      Hai colto nel segno quale è ora la mia maggiore preoccupazione: l'alimentazione di mia figlia.
      Il mio intuito mi dice che le posso fare solo del bene "limitando" al minimo indispensabile la presenza di glutine nella sua quotidianeità ... almeno fino a quando sarà Lei a scegliere consapevolmente quale stile "preferire" dopo l'adolescenza.
      La tua storia mi fa ancor più riflettere sul fatto che purtroppo la scelta delle offerte alimentari presenti nel mercato dell'alimentazione di oggi non possono che portare questi ragazzi in futuro ad una buonissima probabilità di insorgenza della malattia. Per ora cerco di cucinare per lei piatti più semplici, poco elaborati, evitanto il più possibile l'acquisto di prodotti semi lavorati come merendine, sughi, pietanze impanate ... proponendole delle alternative accettabili fatte in casa. Vedremo ... grazie del tuo contributo. Buona fortuna Un caro saluto Mariacristina

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  5. SALVE!ho fatto analisi di sangue per celiachia,e nn risultava nulla ,tutti negativi,quindi ho fatto HLA e risultato positivo,dq5/dq2/dr3,quindi aplotipo dq2/dr3,il risultato dalla biopsia dudenala e :MUCOSA DUODENALA DOTATA DI VILLI TOZZI EE FOLIACEI,CON IEL >25/100 Eritrociti,IPERPLASIA CRIPTICA.Tipo 2 sec.Oberhuber.
    E celiachia o no? Sono curiosa appena vado al prof con analialisi!
    Grazie anticipatamente!

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  6. Sembrerebbe proprio di si. Potrebbe essere un problema la classificazione di tipo 2 e non di tipo 3. Alcuni gastroenterologi non la considerano certa. E' chiaro però che la diagnosi va fatta considerando molti altri elementi e il suo gastroenterologo ha sicuramente la visione d'insieme (analisi emtiche degli anticorpi, anamnesi familiare, altri sintomi, malassorbimento presente o meno, ecc..).

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  7. Buon giorno,
    ho 37 anni, e solo ora scopro di avere questo problema. A seguito di forte caduta/diradamento capelli e ciclo irregolare (dal punto di vista ginecologico tutto ok). Sono positiva a anti-endomisio e ho le trans-glutaminasi a 183. Ho fatto gastroduodenoscopia 3gg fa per conferma. Ho iniziato da dopo la gastro la dieta SG. I capelli caduti possono ricrescere? O non si recuperano? Ho forte carenza vit. D (valore 9 quando la soglia di guardia è 20!), e ferritina 30, quando per tricologia deve essere 50. E non saliva pur prendendo Ferrograd e altri integratori...
    grazie per l'attenzione
    Saluti,
    Marzia.

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  8. A meno di problematiche concomitanti relative al bulbo, dovrebbero ricrescere grazie alla stabilizzazione del ferro e alla scomparsa dell'infiammazione intestinale. La permeabilità intestinale però rimane. Faccia quindi cure specifiche e controlli le urine.
    Nella maggior parte dei casi i capelli non cadono nella quantità che aveva in passato, ma bisogna comunque tenere sotto controllo (anche un periodo di stress può influire) la situazione, in modo da fare cure con integratori al bisogno.
    Personalmente ho recuperato all'80%. Tenga presente che perdevo così tanti capelli da intasare gli scarichi della doccia.
    I capelli si staccavano direttamente dalla radice.
    Ora ne perdo molti di meno, quasi nella norma, direi, e più che altro si spezzano, ma nei periodi di stress devo prendere integratori. Tuttavia, anche nei periodi di stress, non è nemmeno lontanamente paragonabile al periodo della diagnosi.
    Abbia fiducia e faccia i controlli.
    I miei migliori auguri.
    Puntodivistaceliaco.

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  9. Grazie mille per la Sua risposta. Se rimane la permeabilità intestinale come è possibile quindi assimilare gli integratori? Spero migliori almeno... Anche lei aveva notato quindi un vero e proprio diradamento dei capelli? È un po' rientrato quindi? Ho anche problemi ginecologici, ciclo sballato, nonostante la pillola.. Ora si sottoporranno al controllo anche i miei genitori, su suggerimento della gastroenterologa. Grazie per il suo blog e la sua cortesia.
    un saluto cordiale

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  10. per la prima domanda: gli integratori aiutano visto che l'apporto normale di nutrienti e minerali passa attraverso le giunzioni allargate dalla zonulina, che quindi provoca la permeabilità intestinale. Semplificando (e, sperando di non banalizzare), significa che se io con il cibo trattengo il 40% del ferro e del calcio, mentre dovrei assumerne 80, la differenza deve arrivare dagli integratori o dovrei mangiare molto di più.
    Si, il problema è rientrato assolutamente. Ci vuole pazienza e dipende molto dall'età. recuperare a 16 anni è veloce. A 38 (quando sono stata diagnosticata io per via dei numerosi errori di diversi medici) ci è voluto un anno (per i capelli). Di più per la flora batterica.
    I miei migliori auguri.
    Puntodivistaceliaco

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  11. Buonasera sono la mamma di due bimbe,una 20 mesi e l altra 4 anni,alla quale hanno diagnosticato una colite ulcerosa pancolite e la predisposizione genetica alla celiachia.come ha spiegato lei ciò nn vuol dire malattia ma i ben 5 gastroenterologi che mi hanno visitato nn mi hanno detto di fare la gastroscopia ma bensì mi hanno messo a dieta senza glutine ed ora continuo ugualmente ad avere gonfiore addominale dolore diarrea e calo di peso;mi chiedevo se alle mie bimbe era necessario effettuare qualche esame oppure no ed inoltre sinodo essere celiaci con anticorpi negativi?grazie mille per il suo tempo fabiana

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  12. Lei è adulta, mi sembra strano che non le abbiano prescritto la gastroscopia. Di solito non la fanno fare ai bambini molto piccoli. La gastroscopia serve ad essere certi che si tratti di celiachia. Ci sono altre situazioni che possono dare gli stessi sintomi. Forse hanno immaginato una Gluten Sensitivity e le hanno fanno fare un tentativo, una prova di esclusione.
    Gli anticorpi per la celiachia possono risultare negativi anche nei soggetti celiaci, in alcuni casi; ad esempio, se si è a dieta senza glutine da diverse settimane, oppure se si hanno dei deficit immunitari, oppure se le analisi sono limitate ad un solo tipo di anticorpi, ecc..
    Per le bimbe, controllare i percentili della crescita oppure fare le analisi delle feci per vedere se c'è malassorbimento, sono alcune delle analisi che potrebbero essere utili.
    Ne parli con il suo gastroenterologo o con il suo medico di base.
    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco

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