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lunedì 2 febbraio 2009

Nuovo regolamento (CE) 41/2009 Composizione ed etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine

Il 21 gennaio 2009 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il REGOLAMENTO (CE) N. 41/2009 che la Commissione del 20 gennaio 2009 ha varato relativamente all’etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine.

Non è particolarmente chiaro l'indirizzo che questa Commissione vorrebbe dare a questo argomento, così come non è chiaro chi vorrebbe tutelare.

Chi si aspettava delle norme più stringenti rimarrà deluso.

Si consiera invece una nuova soglia, quella che va dai 21 a 100 ppm (parti per milione), soglia indicata (a quanto si è capito) a chi è "intollerante al glutine" e non celiaco.


E' strano sentire affermazioni come queste da chi si è sempre sentita dire che l'unica intolleranza al glutine è la celiachia.

Comunque questa è l'interpretazione che si può dare al regolamento, almeno per il momento.

Come scrupolosamente riportato dall'articolo dell'AIC, infatti, che consiglio a tutti di leggere, gli studi più recenti hanno confermato che il limite oltre il quale il glutine diviene pericoloso per tutti i celiaci è di 20 ppm.

Allora vediamo di che cosa si tratta, almeno, in sintesi, in questa tabella:



In ogni caso va ribadito che i prodotti per i celiaci erogabili dal SSN sono senza glutine e l'Associazione Italiana Celiachia sconsiglia ai celiaci il consumo di cibi con contenuto di glutine superiore ai 20 ppm.

E' evidente che l'Unione europea non ha preso in consederazione cosa voglia dire davvero essere "intollerante" al glutine e quanti di questi intolleranti siano in realtà veri celiaci.

Spiace constatare che non abbiano voluto indicare per tutti i prodotti dietetici il limite di 20 ppm, limite che non solo sarebbe cautelativo anche per gli "intolleranti" ma che senza dubbio avrebbe semplificato la situazione.

Se fossimo prevenuti, potremmo pensare che una disposizione di questo tipo sembra agevolare più le aziende che i celiaci.
In ogni caso, se leggete l'articolo nel sito AIC vi tranquillizzerete, almeno per quel che riguarda l'Italia.

Grazie al cielo in Italia abbiamo l'AIC che ci tutela e ci informa su queste questioni.

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