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giovedì 30 aprile 2009

Risultati del sondaggio: Mangiare fuori casa Vi crea problemi?

I risultati dell'ultimo sondaggio di Puntodivistaceliaco su 57 votanti.
Si, tanti  
40 (70%)
Non molti  
5 (8%)
Solo fuori dalla mia zona
8 (14%)
No, per niente
4 (7%)
Statisticamente, non è un campione significativo, ma da questo piccolo sondaggio si ravvisa che i dati emersi sono piuttosto negativi.
Devo ammettere che, attingendo alla mia personale esperienza, rientro perfettamente nel campione dal momento che, da quando sono stata diagnosticata, ho adottato un comportamento molto diverso da quello che avevo in passato; difficilmente vado a mangiar fuori e quando lo faccio cerco di andare sempre negli stessi posti.
Poichè sono una persona piuttosto positiva, potrei dire che di questo atteggiamento ne hanno beneficiato le mie finanze e che ho sicuramente aumentato le mie abilità culinarie.
Tuttavia il problema resta.

Per questo, volevo ribadire, qualora qualcuno non ne fosse ancora a conoscenza, che l'AIC ha una lista sempre aggiornata su ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, hotel, agriturismi ecc.. che hanno aderito al progetto di Alimentazione Fuori Casa dell'Associazione e che sono informati sui problemi dell'alimentazione dei celiaci.
Questi esercizi chiedono di essere ammessi alla lista fornita dall'AIC (http://www.celiachia.it/afcristoratori/) e i loro cuochi/chef/ristoratori devono seguire corsi specifici, consentire dei controlli specifici effettuati dall'associazione, utilizzare i prodotti inseriti nel Registro Nazionale degli Alimenti senza Glutine del Ministero della Salute nonchè garantire l’operato con determinate attrezzature (forni, friggitrici, piani separati per la preparazione e la cottura dei cibi).



La responsabilità in caso di problemi non è dell'AIC ma dello stesso ristoratore.
So che molti esercizi sono stati esclusi perché non hanno dato la disponibilità ai controlli AIC o perchè avendo cambiato gestione, non si può intendere (a priori) esteso l'impegno preso dal gestore precedente.

Nel caso si verificasse qualche problema, esiste una modalità per segnalarlo all'Associazione, tramite mail o fax (i recapiti sono in fondo alla pagina http://www.celiachia.it/afcristoratori/).
E' chiaro però che spesso i problemi che abbiamo sono relativi al fatto che non possiamo sempre scegliere autonomamente dove andare. La decisione, cioè non è sempre e solo nostra.
Pensiamo per esempio ai pranzi o alle cene di lavoro, a quando gli amici sono così tanti che non ce la sentiamo (magari siamo gli unici celiaci in un gruppo di 30 persone) di dirottare tutti dove vogliamo.
Ma anche contesti quali matrimoni, battesimi, comunioni, ecc..

La buona notizia è che spesso anche i ristoranti che non aderiscono al progetto AIC conosco il problema e si adoperano il più possibile e se si sta attenti si possono evitare "effetti collaterali".
Ma spesso vedi che i camerieri o i cuochi "sbuffano" e soprattutto pensano che il problema sia tu che non VUOI mangiare questo o quello.
Insomma c’è differenza non solo nelle precauzioni ma anche negli atteggiamenti fra esercizi informati e non.
Inoltre, se in un ristorante si possono ordinare molte cose diverse, nelle pizzerie o nelle paninoteche i problemi si fanno più seri.
Credo comunque che, dal momento che oramai siamo in tanti, convenga anche a loro attrezzarsi e informarsi (l'AIC ha dei moduli per la richiesta di far parte del progetto da parte dei ristoratori http://www.celiachia.it/faq/faq.asp?idcat=19&idpag=107).
A noi non resta che cercare questi posti e, oltre al citato elenco che viene inviato anche a casa ai soci AIC, c'è sempre la possibilità di telefonare al numero 892424 per sapere dove si trova il più vicino alla nostra zona.
Eventualmente, nel caso ci trovassimo in situazioni in cui il ristoratore non è informato, possiamo sempre consegnare allo stesso una copia del Manifesto del Celiaco, che ci evita di passare ore a spiegare le nostre esigenze e, contenendo informazioni del Ministero della Salute, fa capire che le nostre non sono velleità alimentari ma indicazioni che dobbiamo necessariamente seguire.
Personalmente sono ancora un pò titubante ad uscire con la stessa frequenza di prima (almeno una volta alla settimana) e spesso desisto all'idea di mangiar fuori, preferendo cucinare qualcosa di particolare in casa, anche se so che non è un atteggiamento corretto.
Forse quando ci saranno più ristoranti informati e star male per aver mangiato fuori casa non mi capiterà più, potrò riacquistare la fiducia e la spensieratezza nell'affrontare questo tipo di esperienze.

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