Pagine

mercoledì 19 agosto 2009

Colon irritabile e Celiachia

Nella diagnosi della Malattia Celiaca, un ruolo molto importante è rivestito da un disturbo denominato “Colon irritabile”.irritablebowel
Il Colon irritabile non è una malattia ma un sintomo, un disordine della corretta funzionalità intestinale che può avere diverse cause.
Purtroppo, molto spesso, i sintomi della Celiachia vengono confusi, anche dai medici, con quelli del Colon irritabile.
La denominazione corretta è “Sindrome da Colon irritabile”, indicato con l’acronimo IBS (Irritable Bowel Sindrome).
E’ improprio il termine “colite” poichè non si tratta di un’infiammazione del colon (alla colonoscopia il colon appare integro, senza flogosi nè edemi).
Il fatto che sia una sindrome e non una malattia deve essere chiaro a noi pazienti. La parola “sindrome” infatti, significa insieme di sintomi la cui natura non è nota[1].
Che cos’è




Si tratta di un disordine funzionale della parte dell’intestino chiamata Colon che provoca soprattutto stipsi.
Infatti, si pensa che le contrazioni involontarie della muscolatura liscia intestinale di questo tratto, anzichè favorire l’espulsione del cibo digerito, ne ostacolino la motilità.
Fra i compiti del Colon vi è senz’altro quello di assorbire dal cibo (già digerito dalle altre parti dell’apparato digerente) soprattutto i liquidi.
Ne deriva che l’eccessiva stasi di questi scarti della digestione in questo tratto, dovuta ad una cattiva motilità, asciughi eccessivamente le feci, provocando la stipsi.
In alcuni casi si può avere anche diarrea, ma può essere dovuta alla proliferazione dei batteri e dei gas che la stasi delle feci ha provocato.
I sintomi
Innanzitutto va detto che la diagnosi dell’IBS viene fatta per “esclusione”[2].
Infatti è fondamentale analizzare bene i sintomi ed effettuare prima le analisi di patologie con gli stessi sintomi. Solo se queste saranno negative si potrà parlare di Colon irritabile e cominciare la terapia.
I sintomi dell’IBS sono esclusivamente intestinali :
  • Stipsi (stitichezza) ricorrente
  • Diarrea sporadica dopo periodi di stipsi o alternata a stipsi
  • Dolore addominale diffuso
  • Gonfiore addominale (diffuso o localizzato nella parte sinistra e inferiore dell’addome)
I dolori non vanno confusi con i bruciori (gastrite).
IMPORTANTE : In nessun caso il Colon irritabile provoca anemia o malassorbimento.
I sintomi descritti non vanno utilizzati per autodiagnosi in quanto assolutamente compresi in molte altre patologie (ad es. alterazioni della flora batterica, intolleranza al lattosio, Celiachia, Morbo di Chron, diabete, malattie autoimmuni, infezioni intestinali, ecc..).
La diagnosi
Attualmente vengono utilizzati i “Criteri di Roma” pubblicati in due versioni una nel 1992 (Criteri di Roma I) e l'altra nel 1999 (Criteri di Roma II)[3].
Si tratta di una serie di eventi che, se concomitanti, possono supportare la diagnosi di questa sindrome.
Tuttavia, recentemente l’Associazione Americana di Gastroenterologia sulla IBS, ha segnalato quale dovrebbe essere l’atteggiamento del medico nei confronti della diagnosi, poichè viene spesso diagnostica per errore, tralasciando così la vera causa dei sintomi.
Riportiamo quindi un estratto dell’articolo di Gastronet che riguarda queste raccomandazioni[4]:
Dal punto di vista pratico è importante un'attenta anamnesi completata da un esame obiettivo accurato che miri ad escludere una epatomegalia, masse addominali o segni di occlusione intestinale. Può essere opportuno completare l'esame obiettivo con una esplorazione rettale, soprattutto quando viene descritta la presenza di sangue nelle feci o sintomi di incontinenza.Si raccomanda di effettuare un esame completo ematologico ed una ricerca del sangue occulto fecale come screening. Tra gli esami consigliati troviamo la VES, la biochimica clinica, il TSH e la ricerca di parassiti fecali e delle uova.
Per pazienti che abbiano superato i 50 anni si raccomanda una colonscopia, mentre nei soggetti più giovani tale esame và effettuato solo con fondato sospetto di malattia organica (prevalentemente nella diagnosi differenziale con le IBD).
Nei soggetti giovani che presentano diarrea può essere utile dosare gli anticorpi antigliadina (aga) ed antiendomisio (ema) per la diagnosi della celiachia.
Se il trattamento iniziale fallisce il quadro clinico và approfondito con altre indagini strumentali come la manometria rettale, il Breath-Test al glucosio o al Lattosio per lo studio del transito e per lo studio della Intestinal Bacterial Overgrowth.
In alcuni casi può essere opportuno ottenere biopsie del colon per escludere una collagenopatia o una colite linfocitica."

La terapia
Poichè non è nota la causa del “vero” Colon irritabile e si pensa che derivi da un disturbo legato alle terminazioni nervose dell’intestino, spesso capita che i medici diano solo dei farmaci antispastici.
Questi però possono diminuire i dolori ma non il gonfiore (meteorismo) o la situazione batterica che si viene a creare, nè favorire l’evacuazione.
Si è notato che la terapia che ha dato più risultati è quella di un corretto apporto di fibre nella dieta (frutta, verdura, cereali)[5].
In commercio esistono prodotti specifici, in grado di aiutare il corretto transito intestinale senza però avere gli effetti violenti dei lassativi. Si tratta degli integratori di fibre, appunto, e possono essere usati sia da chi ha stipsi che da chi ha diarrea.
L’associazione che spesso si è fatta strada negli ultimi anni è quella di dare la colpa di questi sintomi al “solito” stress. Per questo, purtroppo, molti medici, sia generici che gastroenterologi, somministrano ai pazienti antidepressivi e/o ansiolitici, senza però consigliare un supporto psicologico adeguato, che spesso aiuta molto più dei farmaci.
Considerazioni personali
Il mio personale vissuto con la “diagnosi” di Colon irritabile mi porta ad essere naturalmente molto scettica su questa sindrome o, meglio, sull' “utilizzo” frettoloso che spesso molti medici fanno di questa diagnosi.
E’ stata una diagnosi comoda. Per i medici.
Nessuna analisi, nessuna indagine, nessuna ipotesi alternativa: subito antispastici e antidepressivi. E poi il classico “vediamo come và”.
La prescrizione dei farmaci ansiolitici e antidepressivi, che normalmente dovrebbe essere pertinenza dello psichiatra (che ha conseguito sia la laurea in medicina che quella in psicologia), viene spesso utilizzata da medici generici e/o gastroenterologi, anche se non vi siano segni di ansia o depressione.
Da studentessa di psicologia mi chiedo anche con quali criteri un gastroenterologo possa riconoscere una depressione e non una malattia da malassorbimento in un soggetto che a 12 anni ha mal di pancia e diarrea continua, anemia, colesterolo basso e problemi di assorbimento del calcio.
Dopo 25 di diagnosi di IBS, si è scoperto che ero invece celiaca.
Con queste considerazioni, vorrei solo sottolineare che la metodologia corretta per arrivare ad una diagnosi di IBS è quella di lasciarla come ultima possibilità. E non di considerarla la prima ipotesi.
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_del_colon_irritabile
[2] http://www.cup2000.it/cup2000/it/servizi/mol/doc/dalmonte//Colon_irritabile_(4).doc
[3] http://www.gastronet.it/scientifico/approfondimento/ibs/figure.html?figura=10
[4] http://www.gastronet.it/scientifico/approfondimento/ibs/cap4/default.html
[5] http://www.gastronet.it/scientifico/approfondimento/ibs/cap5/default.html

24 commenti:

  1. Ciao Patrizia, da qualche tempo, anni forse, soffro di "intolleranza" a quelli che sono i cibi che più amo: la pasta, il pane, la pizza, nonché dolci..Gonfiore simultaneo dello stomaco, meteorismo, nausea, crampi, stanchezza e sonno perenni, mal di testa, sbandamenti, poco smalto sui denti, ogni tanto diarrea, mi accompagnano quotidianamente ormai da troppo tempo...
    Due giorni fa ho portato i risultati delle analisi fatte per sospetta celiachia al medico di famiglia (anticorpi anti endomisio = negativo; anticorpi anti gliadina IgG 2 <20, IgA 4 <20; anticorpi anti tranglutaminasi 1 <25), che ha diagnosticato molto velocemente la sindrome del colon irritabile, mi ha dato un protettore della flora batterica e mi ha consigliato di stare più tranquilla, perché secondo lei tutto è causato dallo stress.
    Sinceramente non voglio fermarmi a queste sue considerazioni un po' troppo superficiali, ma non so come muovermi, anche perché lei mi sembrava molto convinta e decisa nelle sue (brevi)argomentazioni. Sapresti darmi un consiglio "da esperta"?
    Grazie per il bel blog che scrivi, che leggo sempre molto volentieri.
    Tamara

    RispondiElimina
  2. Ciao Tamara.

    Condivido le tue perplessità per la velocità della diagnosi di colon irritabile.

    Le analisi della celiachia sono negative, ok, ma da quello che mi racconti, non si è indagato su altre possibili cause. Inoltre, ormai è universalmente riconosciuto, molti celiaci non hanno le analisi positive, spesso quando le lesioni non sono di grao elevato.

    In primo luogo andrebbe verificato se c'è malassorbimento.

    Semplici analisi del sangue per verificare l'anemia ferropriva o relativamente all'assorbimento del calcio, sarebbero molto utili. Se esiste un malassorbimento è chiaro che non può essere colon irritabile e i fermenti lattici aiuteranno ma non risolveranno il problema.

    Già che ci sei, un controllo completo delle urine, delle feci e del sangue, dei globuli bianchi (anche la ves) per vedere se c'è un segno di alterazione (infiammazione o infezione).

    Se vi è malassorbimento e non vi sono infezioni intestinali la gastroscopia potrebbe essere il passo successivo.

    Tienici aggiornati.
    In bocca al lupo.

    RispondiElimina
  3. Grazie tante Patrizia, le tue parole mi confortano, visto che sia il medico di famiglia sia i miei genitori credono che sia tutto dovuto allo stress.
    Presto farò i controlli che mi hai suggerito oltre alle prove allergiche, ma prima di tutto devo trovare un buon gastroenterologo qui a Roma.
    Vi tengo aggiornati e crepi il lupo!

    Tamara

    RispondiElimina
  4. secondo me tamara si ritiene un medico mancato... non so se una psicologa, anzi una studentessa in psicologia, possa tentare delle diagnosi mediche e consigliare esami laboratoristici... credo proprio di no...e poi non può screditare la professione dei medici di base e dei gastroenterologi...oltretutto uno Psichiatra è un medico con laurea in Medicina e Chirurgia di sei anni + la Specializzazione in Psichiatria di altri 4 anni non ha la laurea in Psicologia... deve essere più precisa.. e un gastroenterologo è un medico con laurea in medicina e chirurgia di sei anni + specializzazione di altri 4 anni inn gastroenterologia, ha dato esami di psichiatria per laurearsi, così il "semplice" medico di base... poi è vero ci sono medici frettolosi ma non generalizziamo... Saluti Patrizia P.

    RispondiElimina
  5. Gentile Patrizia P., non vorrei rispondere per nome e conto dell'altra lettrice, che spero possa riaffacciarsi al Blog in modo da scriverLe di persona.

    Tuttavia temo che Lei abbia davvero frainteso l'atteggiamento di Tamara, che io vedo come una persona in cerca di una diagnosi e trovo che le sue preoccupazioni siano assolutamente condivisibili.

    Il mio personale parere è dovremmo essere leggermente più informati sui problemi della nostra salute.

    Questo non vuol dire sostituirsi ai medici, ma mi è stato richiesto un consiglio in qualità di "persona che ha avuto quella particolare esperienza".
    Pertanto, consigliare delle analisi, così come farebbe un'amico o un'amica semplicemente perchè "ci è passato", non penso sia un problema, oltre ad essere assolutamente in linea con quanto previsto dalla Legge.

    Mi dispiace se questo Le arreca disagio, ma lo scopo di questo Blog è la divulgazione di informazioni sui problemi dei celiaci, visti dai celiaci, con attenzione particolare alle fasi diagnostiche.

    Il vero problema è quando si incontrano medici poco scrupolosi.

    Avere una percezione del medico visto sempre e comunque come essere infallibile, nelle mani del quale mettere la propria vita, il proprio futuro, non giova a nessuno, neanche ai medici stessi.

    Un paziente informato riferisce i sintomi più concreti, cerca di dare un quadro più delineato della situazione ed è molto più attento ai risultati. Se questi ultimi sono positivi, Le assicuro che la fiducia nel medico, a quel punto, è davvero molto grande.

    Ma se si accorge che l'indirizzo che ha preso l'indagine diagnostica ha dei paletti sin dall'inizio, quel paziente cambierà medico, non si curerà da solo.

    Certo, questa "evoluzione del paziente" se vogliamo definirla tale, porta con sè dei possibili problemi; il paziente, ad esempio, potrebbe essersi fatto un'idea precisa della propria patologia e riferire solo i sintomi che ritiene congruenti alla sua valutazione, ma questo atteggiamento dipende dal tipo di paziente e potrebbe verificarsi anche (se non soprattutto) quando si ignorano le caratteristiche di una determinata cura, malattia, ecc.. In ogni caso, anche qui, se il medico è capace, riuscirà comunque ad arrivare alla diagnosi corretta.

    In poche parole, Patrizia, Le assicuro che i Suoi timori sui possibili discrediti di un medico o di una categoria medica che Lei vede espressi in questi post, sono in realtà solo Sue personali preoccupazioni.

    E' solo l'operato del medico e i risultati che ottiene a dettare la positività o negatività di un rapporto medico/paziente.
    Non un blog o un paziente informato o un'amico o un conoscente che consiglia di approfondire con altre analisi.

    Per il resto del Suo messaggio, mi perdoni, ma non è molto chiaro.

    Le auguro Buone Feste.

    Patrizia.

    RispondiElimina
  6. Cara Patrizia P.le rispondo anche se con un anno di ritardo.
    Da quello che leggo, è molto chiaro che per sua fortuna non ha mai avuto bisogno di chiedere pareri medici,altrimenti non comprenderei la fiducia che ripone in quest'ultimi.
    Sapesse quante persone sono in possesso di una laurea e non sanno neanche leggere,si stupisce dell'ignoranza di un medico?
    Purtroppo in Italia la meritocrazia non è sempre tenuta in considerazione,soprattutto all'interno di una facoltà politicizzata ,come quella di medicina.
    Sicuramente c'è molto più da fidarsi(a prescindere di qualsiasi laurea )di una persona che ha avuto un iter diagnostico simile al proprio,che di un medico senza esperienza,giusto per non "generalizzare"
    Alberto

    RispondiElimina
  7. Salve, nella celiachia,oltre alla presenza di un'anemia sideropenica è possibile avere un'abbassamento dei globuli bianchi in particolare dei linfociti?

    RispondiElimina
  8. Di solito è il contrario; cioè si riscontra un aumento dei linfociti T, ma non è detto perché parliamo dei linfociti locali e non è detto che siano anche circolanti.

    Ci sono molti casi di celiaci con immunodeficienze congenite (io ne sono un esempio).

    Inoltre, alcuni farmaci o patologie possono abbassare questo tipi di cellule, anche i cortisonici.

    Potrebbe rivolgersi ad un immunologo per capire se ha dei semplici deficit immunitari o farsi prescrivere una serie di analisi relativi al su sistema immunitario dal suo medico.

    Si ricordi che il deficit di IgA è strettamente correlato con la celiachia.
    A presto.

    RispondiElimina
  9. Ciao sn giusi dalla sicilia è da due anni e passa ke combatto contro cosa nn so,celiachi si celiachia no,dopo una trasfusione il mio ferro ricomincia a scendere,mi vogliono fare un altra gastroscpie con lo scatenamento del glutine sulle biopsie,mi kiedo,è sicura la diagnosi di celiachia o di nn celiachia,spero ti ricordi più o meno di me,il valore delle mie iga è di434 mentre il valore di riferimento 400 cs significa?

    RispondiElimina
  10. Ciao Giusi,
    si certo che mi ricordo.

    Le Iga che riporti sono le IgA totali, è così?
    Se sono più alte devi andare da un immunologo perché deve farti altri accertamenti sulle altre classi di anticorpi.

    Per l'altra cosa che chiedi, se ho capito bene, mi stai chiedendo se con la gastroscopia e le biopsie la diagnosi di celiachia o la sua esclusione è un esame valido, è così?

    Se è questo che mi chiedi, la risposta è si, a patto che sia fatto bene da chi analizza le biopsie e che tu stia mangiando glutine da almeno 6 settimane consecutive.

    Perché parli di trasfusioni?
    Fai delle flebo di ferro o di sangue?

    Un saluto.
    Patrizia.

    RispondiElimina
  11. ho fatto 16 flebo di ferro ma l emoglobina continuava ad abbassarsi fino a 7.5 e mi hanno fatto una trasfusione,x la gastro ne ho già fatto 2,ne farò un altra ke l endicrinologo ha kiamato emabaiox,o qlc del genere,cioè faranno lo scatenemanto col glutine direttamente sulle biopsie...boh!mentre ero in ospedale ho fatto anke la colon nn c era niente ovviamente AIUTO

    RispondiElimina
  12. Se ho capito bene dovrebbe essere la coltura delle biopsie in un "brodo" che contiene glutine. E' una tecnica che sperimentò il Prof. Picarelli e che diede risultati dopo 72 ore di "contatto" delle biopsie e il glutine. I risultati, che io sappia, furono positivi, ma non abbastanza per utilizzarla come tecnica su tutte le persone, perché la validità si abbassava per chi era a dieta senza glutine da molti anni.

    Certo è che nel tuo caso da una parte devono scoprire se hai la celiachia, dall'altro se ce l'hai, sarebbe rischioso metterti a dieta con il glutine. Quindi credo che sia un tentativo molto intelligente.

    Da quanto tempo mangi senza glutine?
    Che dice l'ematologo?

    RispondiElimina
  13. io senza glutine nn ho mai mangiato del tutto,sl pane e qlc altra cs,cerco di evitarlo il più possibile visto ke quando nn lo mangio sto meglio,sn hla positivo ho un ifiltrato linfoplasmacellulare,dei villi sostanzialmente normoconformati,i sintomi tutti ma nn basta,mi dice l endocrinologo ke di sicuro sn senzibile al glutine,ora vuolu tentare con quello ke ti ho detto ieri,sn stanca e sempre cs sofferente ciao e scusa

    RispondiElimina
  14. Hai tutte le ragioni di arrabbiarti e di essere stanca di questa situazione. Tuttavia è necessario che l'ematologo escluda anemie che possano avere anche altre cause.

    L'esame che ti stanno per fare ha un approccio molto scrupoloso.

    Un abbraccio e tieni duro.

    RispondiElimina
  15. x quanto riguarda l emalogo nn ho niente ke lo riguardi ma secondo lui nn assimilo il ferro x un cattivo assorbimento

    RispondiElimina
  16. Circa 3 anni fa ebbi un episodio di intossicazione alimentare trattato con una cura di antibiotici per un mese. Da quella volta il mio intestino non si è mai ripreso totalmente. Ho avuto un lungo periodo di stipsi, gonfiore continuo sul fianco sinistro ed eruttazioni. Negli ultimi mesi peggioramento passando da episodi di stipsi ad eccessiva motilità intestinale. Ho fatto cure con fermenti e dieta ferrea privilegiando kamut e farro ed escludendo grano e lievito. Ora va leggermente meglio ma appena assumo un pò di dolci, lievito, grano o latticini sento il fianco sinistro borbottare fastidiosamente e tanto meteorismo. Ho fatto gli esami per l'intolleranza al glutine ma gli anticorpi sono tutti negativi. E' necessario fare una biopsia? Non ho fatto gastroscopie e colonscopie poichè i medici hanno associato il problema all'intossicazione alimentare che avrebbe generato, insieme allo stress (sono particolarmente ansiosa), la sindrome del colon irritabile. Però io non sono tranquilla, come fanno ad escludere con certezza altre cause senza aver eseguito ulteriori accertamenti? Allo stesso tempo però penso di essere esagerata a preoccuparmi. Cosa mi consigliate di fare? E' vero che ciascuno di noi potrebbe avere qualsiasi cosa ma non possiamo sottoporci a 3000 esami!! Ah, premetto che ho anche l'anemia mediterranea quindi un malassorbimento di ferro congenito. Grazie

    RispondiElimina
  17. Il kamut e il farro contengono molto glutine.

    Se Lei sta meglio con questi cibi direi che la celiachia è effettivamente da escludere.

    E' probabile che ci sia ancora una disbiosi intestinale da trattare con integratori, yogurt (se lo tollera) e magari qualche prodotto di fibra liquida.

    Cordialmente.

    Patrizia.
    Puntodivistaceliaco.

    RispondiElimina
  18. Ciao Patrizia,
    ti ringrazio per avermi risposto. Quindi tu escluderesti altre patologie? Solo una disbiosi intestinale? Ti premetto che sono molto molto ansiosa ma mi sembra assurdo che l'ansia e lo stress possano provocare tanti disordini per diversi anni.
    Cercherò di farmene una ragione.
    Grazie ancora,
    cordiali saluti.

    RispondiElimina
  19. Solo il medico che l'ha in cura e conosce la sua situazione può escludere altre patologie fisiologiche.
    Ma sottolineo "fisiologiche".

    L'ansia è spesso fonte di problemi psicosomatici.

    Lo stress è una risposta di adattamento e ce l'abbiamo tutti (si chiama eustress). Se diventa patologica (si chiama distress) può causare problemi psicosomatici.

    Ma nessun medico ha la possibilità di diagnosticare l'ansia o lo stress, tanto meno capire se la sua è un'ansia di stato o di tratto o se è eustress o distress.

    Quindi, senza una valutazione con dei test psicometrici, fatta da uno psicologo, è impossibile dire "lei è stressata e/o ansiosa".

    Esattamente come quando un medico fa le analisi del sangue, uno psicologo fa le analisi per l'ansia o lo stress.

    Purtroppo molti medici hanno la tendenza a dare farmaci o comunque la "colpa" a queste due condizioni, mentre la loro professione li obbligherebbe ad escludere tutte le cause fisiologiche del malessere lamentato dal paziente.

    Non deve farsene una ragione, deve cercare una soluzione per stare meglio.

    Se tutte le analisi fatte da diversi medici portano ad un problema psicosomatico, può rivolgersi ad uno psicologo. Spesso in bastano 3-4 sedute per identificare il problema e non farlo divenire cronico.

    Ma potrebbe bastare una sola seduta perché Lei potrebbe essere ansiosa e stressata ma non in maniera patologica, quindi non avere alcun problema psicosomatico.

    Se invece non ha sentito più "campane", potrebbe provare a sentire un gastroenterologo esperto.
    A quel punto sarà lui a consigliarLe altri esami.

    Le soluzioni esistono. Non bisogna tenersi il problema perché il medico non è quello adatto.

    Cordialmente.

    Patrizia
    Puntodivistaceliaco

    RispondiElimina
  20. Ciao Patrizia
    leggo con interesse questo blog, e capisco chi come me da anni cerca di capire cosa c'è che non va. Sono convinta che ognuno di noi abbia il suo "organo sensibile"..e io ho la sfortuna di avere sempre avuto problemi con l'intestino.
    Non so dire da quanto tempo mi succede, perchè risponderei di getto "da sempre"..parlo di GONFIORE SPROPOSITATO del ventre, stomaco e pancia. Questo mi capita in diversi momenti della giornata..ma sicuramente dopo mangiato e mi crea non solo fastidio (e l'impressione che la pancia mi possa esplodere da un momento all'altro) ma un grosso imbarazzo. Ormai le volte in cui le persone mi hanno fatto gli auguri per una gravidanza ho smesso di contarle. Perché non sono certo di costituzione filiforme, sono leggermente sovrappeso, ma ho questa pancia che mi spunta tutta in avanti che effettivamente mi fa sembrare incinta. E ripeto, è parecchio imbarazzante, non solo per me, ma per chi crede che io lo sia e anche per il mio compagno, a cui hanno spesso fatto gli auguri per il lieto evento. Ho spesso problemi di diarrea fulminante (mi capitava anche da bambina, dopo alimenti come il gelato artigianale) e quest'anno ho anche sperimentato per la prima volta episodi i stipsi. Negli anni ho consultati diversi medici. Molti mi hanno consigliato di dimagrire, altri mi hanno fatto fare analisi o test per le intolleranze alimentari, risultati negativi. Ho consultato naturopati che mi hanno tenuto a dieta senza lieviti. Allergologi che mi hanno tenuto a dieta per colon irritabile dopo i prick test risultati negativi. Ho fatto le analisi per l'Helicobacter Pylori, risultate positive. Ho fatto la cura (massacrante per una che come me rifugge i farmaci e soprattutto gli antibiotici) di tre settimane a base di antibiotici e ora devo fare l'esame per vedere se il battere è ancora li. In questo caso ho avuto un incredibile sgonfiamento per un 2/3 settimane ma poi è tornato tutto come prima. Mi rimane l'esame per la celiachia..ma l'idea di intraprendere questo ennesimo percorso mi sconforta, anche perché ho incontrato sempre medici che tendevano ad escludere a priori questa patologia, perché "di moda", e non ho nessuna voglia di insistere e farmi magari prescrivere analisi sbagliate. O sentirmi dire ancora una volta "non assuma glutine per un po' e cerchi di capire come si sente"..
    Questo quanto. Il mio è uno sfogo, perché mi rendo conto che non può aiutarmi, ma almeno qui c'è qualcuno che può capirmi.

    Cordialmente
    Anna

    RispondiElimina
  21. Gentilissima Anna,
    capisco essere sconfortati, spaventati da un iter diagnostico che può essere problematico perché spesso c'è qualcuno che commette errori, ma la salute è nostra, non dei medici.

    Tenga duro e non si scoraggi. Vada da un gastroenterologo. Faccia le analisi per verificare l'eradicazione dell'H.B. e poi quelle per la celiachia, anemia, ecc.. e tutte le analisi che le prescriveranno (comprese quelle della tiroide). Cerchi a 360 gradi e poi, insieme al medico, cominciate a restringere il campo, approfondondendo. Non può certo stare così.

    E' ovvio che senza una gastroscopia non si può tentare ad indovinare..
    Bisogna vedere come sta lo stomaco, il duodeno, i villi.. ecc..

    Qui di sgfoghi ne troverà parecchi, come può immaginare.. Io ho cambiato 5 gastroenterologi, 2 immunologi, un infettivologo e svariati altri specialisti prima di capire quale era la strada sulla quale insistere. Alla fine, però, ho trovato un gastroenterologo bravissimo.
    Ce ne sono di medici bravi! Non si demoralizzi e continui a cercare una soluzione per il suo problema.

    Ci tenga aggiornati.
    Puntodivistaceliaco.

    RispondiElimina
  22. Ciao, è da diversi anni che ho problemi intestinali e ad ogni visita del medico mi son sentito dire che sono affetto da sindrome dell' intestino irritabile.
    Non accettando una diagnosi cosi superficiale e notando che i miei problemi non sono dati da stress ma da qualcosa che mangio regolarmente, ho inziato a pensare di poter essere celiaco, ho disturbi dati dal latte e suoi derivati e in un periodo di 15 gg circa ho tentato di non cibarmi di prodotti contententi glutine e devo dire che stavo un pò meglio.
    Dato ciò parlandone col mio medico ho deciso di sottopormi a esame del sangue x celiachia (negativo) e per sicurezza alla gastroscopia con biopsia duodenale.
    ebbene il referto parla di :
    gastrite cronica in quiescenza con livello 1 di infiammazione;
    reflusso duodeno gastrico evidenziato da iperplasia dell' epitelio foveolare di superfice;
    il campione comprende 3 frustoli in buona parte correttamente orientati che mostrano villi architetturalmente nei limiti morfologici della norma (rapporto villo/vripta =3/1)
    Linfociti intraepiteliali nel range della norma (npon piu di 25 per 100 cellule epiteliali),
    nella lamina propria infiltrato infiammatorio sparso non aggressivo sulle strutture ghiandolari.
    no parassiti.
    A sto punto non capendoci un bel nulla mi chiedevo se fossi affetto da celiachia oppure no .
    Grazie

    RispondiElimina
  23. Con i villi e i linfociti nella norma sembrerebbe di no, ma deve chiedere al gastroenterologo di spiegare la natura dell'"infiltrato infiammatorio sparso non aggressivo sulle strutture ghiandolari".

    Quello che ha avuto è il referto della gastroscopia, ma ora necessita di una diagnosi e quella DEVE essere fatta da un gastroenterologo. Deve spiegare perché sta male, da cosa dipende quella infiammazione e come guarire.

    Chiaramente la gastroscopia ha valore nella diagnosi di celiachia solo se Lei aveva assunto glutine per almeno 6 settimane consecutive, prima dell'esame. Altrimenti potrebbero esserci falsi negativi.

    RispondiElimina
  24. Assumevo glutine da due mesi al momento del test . tra una settimana sentirò il gastroenterologo vediamo se anche stavolta non mi sentirò rispondere che è colon irritabile da stress.
    Grazie tante riferiro il resoconto medico
    Ciao

    RispondiElimina

ATTENZIONE: I commenti sono sottoposti a moderazione. Pertanto non verranno pubblicati immediatamente, ma solo dopo la loro validazione.