Intervista al Prof. Alessio Fasano; prime indiscrezioni sulla sperimentazione della pillola per i celiaci.

Come ricorderete, da alcuni anni si attendono gli esiti della sperimentazione della società Alba Therapeutics sulla cosiddetta pillola “anti-celiachia”, che ha per principio attivo un peptide sintetico, l’AT1001.
Il proposito della sperimentazione era stabilire se detto peptide fosse in grado di inibire la produzione di zonulina per un determinato periodo, al fine di impedire al glutine l’attraversamento del pavimento intestinale attraverso le “tight junctions“(aree di unione fra 2 cellule) e scatenare la risposta immunitaria nei soggetti celiaci.
Come testimonia il sito americano della ClinicTrials , un registro sulle sperimentazioni cliniche condotte negli Stati Uniti e in tutto il mondo, sembra che i primi test siano oramai conclusi, anche se non ne sono stati ancora pubblicati gli esiti.



Le prime indiscrezioni sui risultati della sperimentazione non erano particolarmente emozionanti[1]. Si parlava infatti di aspettative disattese [2] in merito alla riduzione della permeabilità intestinale e che, a seguito di questo, il colosso farmaceutico Shire avesse rinunciato all'acquisto dei diritti della pillola, tutt'ora in possesso dell'Alba Therapeutics.
Ho pertanto richiesto al Professor Alessio Fasano, direttore del centro di ricerche di gastroenterologia pediatrica dell’Università del Maryland (Usa) che ha effettuato i primi studi sull’AT1001, una dichiarazione sugli esiti della sperimentazione poiché, pur non essendosi occupato personalmente di quest’ultima fase, ha comunque accesso ai dati forniti direttamente dal Dr. Francisco Leon, il coordinatore del trial di Alba.
Ecco uno stralcio significativo dell’intervista:

“Lo studio aveva come ‘read out’ primario la modificazione della permeabilità intestinale, misurata come il rapporto urinario di Lattulosio/Mannitolo. Come tu hai accennato, in questo trial non si sono viste differenze in permeabilità intestinale tra gruppo placebo e gruppo Larazotide (il nome farmaceutico dato all'AT1001).
Si sono invece viste differenze significative sui sintomi (il gruppo placebo + glutine ha avuto sintomi più frequenti che il gruppo glutine + Larazotide) e, cosa più importante, differenze significative nella comparsa di anticorpi anti-transglutaminasi tissutale (tTG), che sono risultati elevati nel gruppo placebo mentre sono rimasti nella norma nel gruppo Larazotide. Pertanto, anche se l'endpoint primario non ha dato differenze, di fatto la pillola ha confermato la sua efficacia già vista nei trials precedenti.”
Relativamente alla ventilata notizia sulla rinuncia della Shire alle opzioni su Alba T., non si dispone di notizie certe. Tuttavia, se questo orientamento fosse confermato, le ragioni potrebbero essere diverse, e non necessariamente collegate agli esiti alla sperimentazione.
E’ chiaro che queste notizie ci rassicurano, soprattutto quella relativa all’evidenza della non comparsa anticorpale nei soggetti trattati con il Larazotide (AT1001).
Infatti, se l’endpoint primario non ha mostrato differenze significative fra il gruppo di controllo trattato con il placebo e quello sperimentale per sostanze come il lattulosio e il mannitolo, è vero anche che il punto focale rimane il fatto che il farmaco riesca effettivamente a bloccare gli effetti infiammatori del glutine nei celiaci.
E’ del Marzo 2009 la notizia che Alba Therapeutics ha avviato nuovi ed ulteriori studi sul Larazotide Acetate (AT1001)[3], confermando così le speranze che questa sostanza possa portare all’effettiva produzione di una pillola protettiva per i celiaci.

A.P.Guarino

[1] http://celiacdisease.about.com/b/2009/10/31/setback-for-potential-celiac-disease-drug-at-1001.htm
[2] http://notonlyglutenfree.org/2010/02/at1001_disattende_le_aspettative.html
[3] http://www.albatherapeutics.com/Portals/0/pdf/Press%20Release%20on%20Alba%20March%2017%202009.pdf