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domenica 7 novembre 2010

La perdita della tolleranza

Sapevamo che la Celiachia è una malattia autoimmune multifattoriale (sia genetica, perdita che determinata da fattori esterni), ma i risultati dei ricercatori nello studio della Mayo Clinic diretto dal Dr. Joseph Murray, gettano nuovi interrogativi su cosa stia realmente accadendo in questo ambito.

Uno degli interrogativi è relativo all'età dei "nuovi celiaci".
La maggior parte dei nuovi casi, infatti, non riguarda bambini ma adulti e persino anziani.

Ci si chiede quindi, come mai questi soggetti hanno avuto una tolleranza più o meno buona al glutine per 30 o 40 (talvolta 50) anni prima di sviluppare la malattia celiaca.

Finora i ricercatori hanno dato alla componente genetica un ruolo primario e fondamentale, ma le nuove ricerche suggeriscono che i fattori ambientali potrebbero prevalere sulle cause genetiche della malattia.

Il Dott. Alessio Fasano, direttore del Centro per la Ricerca Celiachia del Maryland (USA), sta valutando la possibilità che vi siano stati dei cambiamenti sostanziali nella composizione dei batteri normalmente residenti nel nostro intestino[1].
Una modifica che potrebbe innescare una serie di processi che vedrebbero come ultimo atto la perdita della tolleranza al glutine.


Una prima via che le indagini potrebbero prendere sarebbe quindi l'identificazione delle aree geografiche o delle regioni in cui il tasso di celiachia insorta in età adulta è più alto e verificare le abitudini alimentari e sanitarie (ad. es. il consumo abituale di farmaci) che si registra in quelle zone, cercando poi delle differenze rispetto alle zone con tasso meno elevato.

Ricordiamo che, anche quando i marker genetici per lo sviluppo della malattia celiaca sono presenti in modo canonico (l'intero aplotipo DQ2 o il DQ8 e non semplici frazioni), il modo esatto in cui le persone perdono la tolleranza al glutine rimane sconosciuto.
Un'altra via di ricerca, segnalata dal Prof. Fasano, si riferisce alla necessità di chiarire perché le persone che hanno i marcatori genetici in questione non sviluppano la malattia.

Queste ricerche potrebbero pertanto portare non solo ad identificare i fattori ambientali alla base della malattia celiaca e verificare le possibili prevenzioni, ma anche di altre patologie autoimmuni, tra cui il diabete di tipo 1, l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.

[1] http://www.celiac.com/articles/22331/1/New-Study-Shows-Celiac-Disease-on-the-Rise-Striking-Later-in-Life/Page1.html

5 commenti:

  1. Per chi ha postato il commento sul questionario:

    è buona norma contattare il gestore del sito o del blog per iniziative che coinvolgono i lettori.
    L'email è puntodivistaceliaco@gmail.it.

    Si prega di specificare (come per ogni questionario):
    - Il Committente del QS.
    - Quando e dove saranno reperibili i dati finali
    - Finalità del QS
    - Dati e recapiti di chi ha creato il QS.
    - Se il QS sarà anonimo

    E' una questione di correttezza nei confronti di chi partecipa al questionario e nei confronti di chi ospita il link al questionario.
    Grazie per la collaborazione.

    Patrizia Guarino
    www.puntodivistaceliaco.it

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  2. buongiorno signora patrizia,
    che bel luogo il suo blog! mentre leggevo il racconto della sua vita rivedevo vari flash della mia. Adesso, dopo 45 anni, a volte avrei voglia di parlare con qualcuno celiaco come me. Grazie, mi sono sentita meno sola
    Fabrizia

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  3. Salve Fabrizia. Sono contenta che il blog serva anche a questo. Se ha piacere può anche scrivermi (puntodivistaceliaco@gmail.com).

    Cordialmente,

    Patrizia.

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    Risposte
    1. Ciao a tutti,

      sono approdata su questo blog perche' da un po' di tempo lamento problematiche che mi riconducono alla celiachia.

      I sintomi che ho notato sono: gonfiore dello stomaco dopo i pasti (certe volte sembra abbia un pallone) e non e' detto che si sgonfi al termine della digestione, afte in bocca, abbondante gas intestinale sempre dopo pranzo, talvolta assenza del ciclo e ritenzione idrica insopportabile, stipsi apparentemente ingiustificata visto che mangio molte verdure e fibre.

      Ho sempre condotto una vita sana, abbinando sport in modo costante ad una alimentazione corretta.

      Ovviamente tutti pensano alla solita ipocondria, ma questi disturbi peggiorano notevolmente la qualita' della mia vita.

      Puo' essere intolleranza al glutine o magari semplicemente stress? Inizio a pensare di dovermi fare i test. Ma esistono anche test che si venfono in farmacia? (scusate ma sono ignorante in materia, potrei aver detto una fesseria)

      Grazie mille
      Lidia

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  4. Si esistono dei test acquistabili in farmacia che verificano nel sangue la presenza di anticorpi specifici per la malattia celiaca.
    Tuttavia, se il test fosse positivo, dovrebbe comunque rifarlo in laboratorio per avere il referto e poi fare la gastroscopia.
    Veda se ne vale la pena.

    Il discorso relativo allo stress non può essere posto come una qualsiasi altra diagnosi medica.

    Le sindromi psicosomatiche da stress vanno diagnosticate solo dopo aver escluso qualsiasi altra causa fisiologia.
    E' un grosso errore dare lo colpa allo stress senza aver vagliato altre possibilità. Tra l'altro questi problemi vanno diagnosticati dagli psicologi dietro indicazione del medico.

    Ma, ripeto, si parla di sindromi psicosomatiche solo dopo aver escluso ogni altra eziologia fisiologica.
    Ne parli con il suo medico o con il suo gastroenterologo.

    Auguri.

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