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mercoledì 29 ottobre 2008

Intolleranza al Lattosio e Celiachia

Spesso mi capita di ascoltare i miei amici celiaci lamentarsi per mal di pancia, diarrea, gonfiore addominale o crampi, anche dopo l’inizio della dieta senza glutine.

Se è capitato o sta capitando anche a voi, prima di scervellarvi su quale alimento avete ingerito, che magari poteva contenere glutine, oppure di angosciarvi pensando alla temibile celiachia refrattaria (celiachia non rispondente alla dieta, evento fortunatamente davvero raro), provate a chiedervi se per caso non siate intolleranti al lattosio.

Moltissimi celiaci infatti, sono intolleranti al lattosio sia prima che addirittura anche dopo l’inizio della dieta senza glutine.
Vediamo perché.

Il lattosio è uno zucchero disaccaride.
I disaccaridi sono zuccheri complessi poiché sono formati da due molecole e il nostro organismo NON PUO’ digerirli così come sono, pertanto necessita di uno specifico enzima, per ogni disaccaride, che sia in grado di scindere questi zuccheri in molecole semplici (monosaccaridi).


Nella tabella seguente, vediamo quali sono i disaccaridi, da quali molecole di monosaccaridi sono composte e quali siano gli enzimi del corpo umano che servono per la loro scissione:


Il lattosio è ovviamente contenuto naturalmente nei latticini, il saccarosio è lo zucchero di canna e il maltosio si trova nella birra, nel lievito e in molti cereali (lo si ottiene anche durante la digestione degli amidi).
I rispettivi enzimi che servono alla scissione, sono presenti nelle pareti del duodeno e quindi è proprio nel duodeno che avviene la maggior parte delle scissioni di questi zuccheri.


Come saprete, la celiachia distrugge i villi intestinali, sulla cui sommità si trovano gli enzimi; pertanto, nei celiaci, i villi compromessi riducono la possibilità della scissione dei disaccardi.
Ecco spiegata la ragione dell’intolleranza al lattosio nei celiaci.

Ma che cosa fanno i disaccaridi non scissi nell’intestino?
Fermentano.


E nel colon creano gas (metano, idrogeno, ecc.) che gonfia e infiamma tutto il resto dell’intestino.
I medici meno attenti vi diranno che è (come al solito) COLITE.
Magari dando sempre la colpa ALLO STRESS!!!
Mentre si tratta di enzimi.
In alcuni casi, anche dopo una protratta e rigorosa dieta gluten-free, l’assetto enzimatico del duodeno non torna necessariamente in equilibrio.


L’intolleranza al lattosio può migliorare ma non sparire del tutto, specie quando il soggetto è stato esposto al glutine per molti anni.


Tuttavia l’intolleranza al lattosio non è una prerogativa esclusiva della celiachia.


Il deficit di lattasi può essere primario (si nasce senza che l’enzima sia prodotto nel pancreas) -evento rarissimo- , oppure secondario –evento molto frequente- cioè può dipendere da problemi al duodeno o persino da una diminuzione della produzione dell’enzima.


La lattasi viene prodotta in grandi quantità già dal feto, prima della nascita. Ma dopo i 3 anni di vita la produzione comincia a diminuire. Nella maggior parte delle persone si stabilizza, ma in alcuni soggetti può diminuire progressivamente con gli anni, anche in assenza di problemi al duodeno. I cinesi e i giapponesi[1], per esempio, hanno un’alta percentuale di intolleranti al lattosio, probabilmente per una questione legata al moderato impiego, storicamente, di animali quali le mucche, nella loro pastorizia.


L’intolleranza può insorgere anche in soggetti affetti da altre malattie croniche dell’intestino (Chron, colite ulcerosa, duodenite), ma persino in soggetti non affetti da alcuna patologia, che per qualche motivo (diete errate, abuso di superalcolici, infezioni intestinali da virus, errate o eccessive terapie con antibiotici) hanno alterato l'equilibrio della loro flora batterica. E' chiaro che in quest'ultimo caso, l'intolleranza avrà carattere transitorio e si tornerà a digerire il lattosio una volta eliminata la causa scatenante.



ALCUNI CONSIGLI:


- I cibi più ricchi di lattosio, a parte il latte vaccino e di bufala, sono i latticini freschi quali le crescenze, formaggi freschi e molli. Hanno invece poco lattosio il parmigiano, il grana, il pecorino, i formaggi stagionati e la ricotta.


- Il latte di capra e di pecora contengono meno lattosio rispetto a quello di mucca e, soprattutto, quello di bufala che ne contiene moltissimo.


- In caso di intolleranza al lattosio non severa, si può ricorrere a enzimi chimici (principio attivo: TILATTASI) che si comprano in farmacia senza ricetta.
Sono pastiglie che si ingeriscono prima o dopo l’assunzione di lattosio e che AIUTANO, ma non fanno miracoli. Nel senso che non potete mangiare una marea di lattosio per molti giorni consecutivi e pretendere che la tilattasi vi faccia stare bene. Usatela con intelligenza, magari per togliervi uno sfizio.


- E’ sbagliato pensare che sia necessario ammazzarsi di latticini freschi e quindi di lattosio perché altrimenti le nostre ossa si sgretoleranno inesorabilemente per mancanza di calcio.
Intanto perché il calcio lo assumiamo anche con la carne. Poi perché in realtà cibi come il parmigiano, contengono molto calcio e pochissimo lattosio e per questo sono preferibili ai latticini freschi; 50-70 gr di parmigiano al giorno, anche grattugiato, sono più che sufficienti ai fini dell’assunzione di calcio.


- Fate attenzione ai salumi. Il lattosio rende morbida la carne, pertanto moltissimi insaccati, specie salami e salamini, sono pieni di lattosio e saccarosio e possono fare male anche se non contengono glutine. Inoltre il lattosio è contenuto in moltissimi farmaci (specie confetti o pastiglie), nella carne di vitello, in alcune salsicce crude o in alcuni hamburger già preparati.
Fate attenzione alla somma di questi quantitativi occulti di lattosio.


- Per chi ha un’intolleranza al lattosio severa, conseguente all’ingestione di glutine, può essere di aiuto, oltre ad eliminare o ridurre il lattosio, usare il fruttosio al posto dello zucchero normale (il fruttosio è un monosaccaride, quindi facilmente digeribile non dovendo richiedere una scissione tramite enzimi), ed eliminare i lieviti, i legumi e il miele (che contengono invece maltosio).
Questa disciplina deve essere osservata, finchè il duodeno non si sfiamma.


Ricordiamoci che l’eliminazione dei disaccardi non digeriti dall’intero intestino può avvenire in più giorni. Nel colon, oltre a produrre metano, idrogeno e anidride carbonica, produrranno istamina, attraverso alcuni batteri e lieviti. Una quantità eccessiva di istamina nell’intestino può dare luogo a fenomeni di intolleranze pseudo-allergiche (PAR)[2] nei confronti di cibi che ne sono naturalmente ricchi. Pertanto, più tempo stazioneranno nel colon non digeriti (in particolare i formaggi) e più alto sarà il rischio di innestare un meccanismo che porterebbe, oltre che a guai seri, a dover eliminare molti più cibi che liberano istamina (crostacei, carciofi, asparagi, pomodori, insaccati, tonno in scatola, formaggi stagionati, noci, ecc).


- Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio si effettua (oltre all’analisi elle feci) un semplice test, detto test del respiro (Breath test per il lattosio)[3]. Si tratta di soffiare in una specie di palloncino, ingurgitare un bibitone disgustoso contenente lattosio (20 g) e, dopo un po’, risoffiare sempre nel palloncino. Serve a stabilire la quantità di idrogeno che si libera durante la mancata scissione del lattosio. L’idrogeno liberato nell’intestino viene assorbito dal sangue e va nei polmoni, quindi, poi, nel palloncino. Il Breath Test al Lattosio viene eseguito generalmente al mattino, dopo un digiuno di almeno 8 ore. Per sottoporsi al test, inoltre, è necessario non assumere antibiotici, fermenti lattici e lassativi nei 7 giorni prima dell’esame e cenare la sera prima con riso bollito con olio e carne o pesce ai ferri o bolliti. Inoltre in molti laboratori consigliano di non fumare per almeno 12 ore prima del test.
Il consiglio è: fatelo solo se NON siete sicuri di essere intolleranti al lattosio.
Il quantitativo di lattosio che vi daranno non è affatto poco. Stiamo parlando di 20 g di lattosio. Considerate che 100 ml di latte equivalgono a 5 g di lattosio, peranto sarà come bere 400 ml di latte.
Chiaramente, se siete intolleranti al lattosio in maniera seria, dopo il test vi verranno i crampi, la diarrea, il vomito, ecc.



74 commenti:

  1. ESISTE UN PRODOTTO SPECIFICO A BASE DI
    BETA GALATTOSIDASI , CAOLINO E FIBRA DI ACACIA CHE SI CHIAMA LACTOINT ED E' MOLTO EFFICACE

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  2. Premetto che sono "solo" intollerante al lattosio e non celiaco.
    Ho provato vari integratori di lattasi, tra cui lactoint, ma nessuno mi ha fatto mai effetto;
    l'unico che funziona per me è Digerlat, forse perchè oltre la lattasi contiene anche i probiotici che ne aiutano lo sviluppo ex novo.
    Ah, è anche privo di glutine

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  3. scusate, io ho fatto degli esami del sangue specifici per gli anticorpi anti gliadina IgG e IgA e anticorpi anti transglutaminasi IgA e IgG e IgE specifiche per nocciola latte pomodoro lievito acido naturale mela kiwi e pesca ed è risultato sballato solo quello degli anticorpi anti gliadina IgG che è a 17 mentre il limite sarebbe a 10 per la negatività..
    c'è il rischio che sia celiaco avendo solo quel valore sballato ? tutto il resto anche per il latte risulta negativo... sono sicuro con questi esami o devo per forza fare il breath test specifico per il lattosio ? thx

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  4. Salve,
    con l'antigliadina IgG positiva dovrebbe sentire un gastroenterologo. Può essere un falso positivo ma potrebbe anche essere un rischio di malattia celiaca.

    Le IgE negative significano solo che Lei non è allergico a quegli alimenti, mentre la celiachia non è un allergia.
    Il test del lattosio non da la certezza di essere o non essere celiaco. Un gastroenterologo valuterà il da farsi nel suo specifico caso, considerando anche i sintomi che eventualmente accusa.

    Buona giornata.

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  5. io sono intollerante al lattosio da ormai due anni e noto che con il passare del tempo la cosa peggiora e ormai non posso mangiare praticamente nulla....carne no ( solo bianca) , cereali no, pizza no, funghi no....
    Ora per caso sono due giorni che mangio tonno e ho forti crampi...c'entra qualcosa???? da premettere che ieri sera ho mangiato dei cereali perchè ne avevo voglia ( pur sapendo che nn mi avrebbero fatto bene)
    perchè leggevo qui un nesso ma non mi è ben chiaro....sono una biologa, ma non ho capito.... ;-(

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    1. Se il tonno era nella classica confezione di latta si! Tutti gli alimenti confezionati con la latta contengono lattosio per la conservazione. Sono intollerante da 5 anni e sotto consiglio del mio gastroenterologo quando faccio la dieta priva di lattosio non mangio il tonno nella latta ma quello in vetro! In bocca al lupo ! Silvia

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  6. Penso che una visita da un gastroenterologo le sarebbe d'aiuto.
    Posso dirle che il tonno contiene istamina e se la sua flora batterica non è equilibrata o se c'è un'infiammazione molti cibi possono dare problemi.

    Cordialmente,
    Patrizia.

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  7. Salve, ho 45 anni e da tre ho scoperto di essere celiaca.dopo alcuni mesi sono stata operata per un adenocarcinoma del tenue. ora tutto OK su quel fronte, ma ciò che non va sono i valori delle anti transglutaminasi che hanno oscillato nell'arco del triennio da 8 a 14 con un picco di 20 un mese fa ( valore di riferimento per negatività inferiore a 8). I gastroenterologi mi hanno detto che commetto qualche errore nella dieta, ma anche di stare serena e che non si tratta di celiachia refrattaria perche la gastro ha evidenzito la ricrescita dei villi .Ultimamente, però, è ritornata l'anemia ( emoglobina 10) e cosa importante io sono certissima di non commettere alcun errore. Può consilgiarmi qualche centro per ricerche immunologiche o altro. Grazie mille

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  8. Io sono stata all'ospedale di Pisa e a Tor Vergata (Roma).
    Dovrebbe essere controllato non solo la ricrescita dei villi ma anche il numero dei linfociti. Nel mio caso, a 3 anni dalla dieta, era comunque superiore al limite (30 su 100, mentre il limite è 25) ma mi dissero che è normale nei celiaci diagnosticati in età adulta.

    In ogni caso a Bologna c'è un centro per la celiachia coordinato dal Prof.Volta. Il centro è al S.Orsola: http://www.aosp.bo.it/content/ambulatorio-celiachia.
    Potrebbe esserci bisogno di un ciclo di cortisonici, per aiutare il sistema immunitario ad abbassare la risposta innescata dalla celiachia, ma al S.Orsola vedono molti casi, quindi potrebbe esserLe utile.

    I miei migliori auguri.
    Patrizia.

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  9. Ciao a tutti, anche io soffro di intolleranza al lattosio e quando ho le coliche addominali sto veramente male tanto da collassarmi.
    Ho provato le pilloline di nome Lactigest ma senza risultato. Ho un grado di intolleranza abbastanza alto, a volte mi succede di stare male con qualsiasi cosa mangi altre volte riesco quasi a mangiare di tutto. Negativo per celiachia, ultima colonscopia negativa. Potreste indicarmi un centro dove poter fare degli esami specifici accurati perchè temo di avere più di una intolleranza Grazie. Sono di bari

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  10. Posso confermare che anche io ho gli stessi sintomi, compresi i collassi e il vomito.
    I problemi intestinali derivati dalla celiachia non sono mai stati violenti e potenti come quelli che mi provoca il lattosio.
    Ora, dopo anni di dieta senza glutine ho recuperato un pò di tolleranza, ma non completamente. Non bevo latte dall'età di 10 mesi (quando mi venne la celiachia) e non mangio mozzarelle nè formaggi freschi.Soprattutto non manSolo latticini stagionati.

    Nel suo post però non capisco cosa Lei intenda con la frase "Negativo per celiachia, ultima colonscopia negativa".
    La colonoscopia non c'entra con la celiachia.
    Non è l'esame corretto. Cosa intendeva dire con questa frase?
    Che esami ha fatto per escludere la celiachia?

    Tenga comunque presente il fatto che l'enzima della lattasi diminuisce anche in soggetti non celiaci.
    Per il centro che ci chiede, sicuramente il Policlinico di Bari è una struttura adeguata (reparto gastroenterologia).

    Tuttavia le consiglio VIVAMENTE di NON sottoporsi al test per l'intolleranza al lattosio.

    Come descritto nel post sopra, durante il test viene somministrata una quantità di lattosio molto alta e se si è intolleranti in maniera grave (come sicuramente è anche Lei), si sta malissimo e per di più in una struttura che non è casa propria.
    Ci faccia sapere.
    Cordialmente,
    Dott.ssa Guarino
    Puntodivistaceliaco

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  11. Buongiorno a tutti sono Laura e ho 20 anni.
    Da un anno sono intollerante al lattosio, malattia che mi sono "autodiagnosticata" visto che gli esami del sangue specifici per intolleranze sono risultati negativi e i medici che ho incontrato finora non hanno saputo dirmi granchè sulle intolleranze (ospedali di Monza e Vimercate).
    Ho notato però anche altri problemi derivanti dall' assunzione di alimenti che non avevano latte (la pizza anche senza mozzarella mi ha causato subito una colite, la pasta anche se integrale mi provoca gonfiore, stamattina ho mangiato una madeleine per intolleranti al latte e glutine con del tè zuccherato e ora ho mal di pancia ecc.)
    Ultimamente ho iniziato a pensare di essere celiaca (ripeto, tutto da sola purtroppo senza consigli di medici) e ho iniziato da poco una dieta con prodotti specifici.
    Il mese scorso però ho preso appuntamento per una visita con il gastroenterologo a Novembre, ora vorrei chiederLe, se inizio questa dieta priva di glutine e lattosio quando farò la visita non si vedranno particolari problemi giusto? dovrei quindi interromperla prima ma quanto prima? inoltre la prima visita credo che sia solo per parlare dei problemi e senza nessun esame dovrei comunque interrompere un po' prima la dieta?
    Ultima informazione: da Maggio 2011 prendo la pillola, che scopro ora contenere lattosio (dicevo ai medici che prendevo la pillola e anche la marca ma hanno sempre detto che non c entrava niente!)può aver causato o peggiorato l' intolleranza?
    Scusi se le chiedo tante cose ma come le ho detto i medici che ho incontrato sembravano un po' ignoranti o superficiali in materia e il prossimo appuntamento ce l ho tra 3 mesi.
    La ringrazio moltissimo per la disponibilità, buona giornata.

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  12. Salve,
    prima di qualsiasi analisi relativa all'iter per la diagnosi della malattia celiaca, Lei dovrà aver assunto da almeno 6 settimane consecutive cibi con glutine (quindi tutti i giorni x 6 settimane).

    Il rischio è che sia le analisi del sangue (anticorpali) che l'eventuale gastroscopia (qualora il gastroenterologo la riterrà opportuna) potrebbero avere risultati falsamente negativi.

    Le consiglio vivamente di recarsi dal gastroenterologo e chiedere semplicemente "Dottore cosa ho?" e non "Dottore, sono celiaca?" perché in questo ultimo caso, oltre a mostrare una chiusura nei confronti di possibili altre diagnosi, il comportamento del gastroenterologo potrebbe limitarsi a verificare solo la celiachia, come spesso accade, senza però avere una diagnosi chiara, nel caso venga esclusa.

    L'intolleranza al lattosio ha molte cause, non solo la malattia celiaca, quindi è difficile dire se è peggiorata o no se non se ne conosce l'eziologia.
    Nei celiaci peggiora con il glutine, nei soggetti geneticamente determinati al deficit di lattasi peggiora semplicemente con l'età, nelle disbiosi intestinali peggiora per lo squilibrio della flora batterica intestinale, si hanno peggioramenti anche per influenze virali, ecc..
    Quindi il lattosio, di per sè, non peggiora il deficit, ma peggiora i sintomi.

    Per una diagnosi corretta dovrà smettere la dieta GF 6 settimane prima dell'appuntamento con il gastroenterologo.
    Questo le servirà anche per verificare se e quali sintomi sono tornati e saranno informazioni in più per il gastroenterologo.

    Quindi direi di affidarsi allo specialista che ha scelto con fiducia, anche se mi rendo conto che può essere difficile dopo diverse delusioni. Gli dia però una possibilità.

    Cordialmente,

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    1. Ai gentili curatori del blog e ai lettori,
      Sono la ragazza che due anni fa aveva scritto parlando della propria supposta intolleranza.
      Mi fa piacere aggiornarvi sulla situazione in caso qualcuno cercasse informazioni sulla malattia e i sintomi ( come feci io due anni fa).
      Ad agosto 2012 ho eliminato il glutine e il latte per vedere le conseguenze, ho ripreso a settembre 2012 la dieta con glutine e sono stata subito male. Da allora ho eliminato di mia spontanea volontà il glutine e il lattosio dalla mia dieta e ho notato forti miglioramenti. Purtroppo la gastroscopia che feci a novembre si rivelò negativa ( avevo ripreso a mangiare glutine solo per pochi giorni prima della visita) e da allora a parte qualche esame del sangue non ho più fatto analisi a riguardo. La mia condizione è migliorata di molto, mi ammalo meno spesso e fisicamente sto molto meglio, dire che la mia vita è cambiata radicalmente è dire poco ma cerco di adattarmi alla situazione e non farmi limitare troppo dal problema. A chi inizia questo viaggio dico di non abbattersi troppo se le prime volte sbaglia o legge male qualche etichetta e sta male per l'ennesima volta pur impegnandosi.
      Sinceramente mi "piacerebbe" rifare la gastroscopia mangiando glutine per alcuni mesi in modo da dimostrare che sono effettivamente celiaca ed essere anche più "tutelata" ma effettivamente ora non posso permettermi due o tre mesi di dolori e di inattività.
      Ringrazio ancora l' aiuto che mi avete offerto con il blog e i commenti degli altri lettori, grazie a voi ho scoperto un mondo che fino ad allora mi era sconosciuto e ho finalmente iniziato a stare meglio.
      Cordialmente,
      Laura

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    2. Grazie a Lei per la Sua testimonianza.
      Capisco bene cosa significhi riesporsi al glutine, sapendo, anzi, essendo certa di stare nuovamente male.

      Speriamo che la ricerca in questo capo riesca ad evitare di tornare a star male per dimostrare di essere celiaci.

      Cordialmente,
      Puntodivistaceliaco.

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  13. Salve, sono una persona di 49, due anni fa sono andata da un dietologo perche avevo difficoltà nell'assimilare il ferro. mi disse di fare le prove sull'intolleranza alimentare e dopo aver visto i risultati, mi tolse alcuni alimenti:la farina,alcuni frutti che potevano contenere glutine ecc.. Durante la dieta io mi accorgevo che mi usciva la dermatite nel viso e sopra il seno dove vi sono le ghiandole sudorifere. dopo sei mesi capii che non mi andava via e quindi sono andata da un omeopata, mi disse di prendere dei fermenti lattici ( ad esempio bifiselle) , farmi delle punture di galium-hell e lymphomyosot e bere un litro di acqua al giorno con le gocce homes per un mese. mi spari tutta la dermatite e il omeopata mi disse di fare le prove sull'intolleranza al glutine ma io in questo momento non sono ancora riuscita a farle per altri impegni. poi quest'estate per un mio capriccio ho ricominciato a fare uso di tutti gli alimenti lattici ( gelati, formaggi, yogurt) e in piu non prendevo piu le gallette di mais ma del pane senza glutine con del lievito di cui non so se ero intollerante o meno. Due giorni fa all'improvviso mi è venuto mal di reni, pancia e vomito e in piu non riuscivo a star in piedi, mi hanno portato all'ospedale santa corona e mi hanno fatto il prelievo del sangue e dell'urina e due flebo. I risultati dell'urina sono stati negativi e quelli del sangue tutti normali tranne 2-3 che avevano i valori piu bassi, il dottore mi ha consigliato di farmi visitare dal mio dottore. adesso mangio riso e pollo bollito e finocchi e non abuso piu di quel pane e inoltre ho saputo che non posso mangiare legumi perche hanno maltosio, ma ieri ho mangiato dei ceci senza sapere di quest'ultima novità. Io sono di origine thailandese e spagnola, vorrei sapere se il mio problema deriva dalla mia genetica. Aspetto la sua consulenza , grazie e scusi per il disturbo.

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  14. Gentile lettore/lettrice,
    in primo luogo la mia non è una consulenza ma un parere. Io sono laureata in psicologia e non in medicina, anche se nel mio corso di specializzazione si studia genetica, endocrinologia e immunologia.

    La prima cosa che mi sento di dirLe è di chiarire che le intolleranza non arrivano dal cielo. Esiste una causa e va identificata.

    Purtroppo l'approccio è spesso deficitario nella diagnosi; si cura il sintomo e non la causa che, puntualmente, provoca nuovamente il sintomo e spesso anche nuovi segni.

    Detto questo, se Lei è stata così male, una valutazione più approfondita (eventuale renella, funzionalità renale, epatica, ecografia addominale, analisi del sedimento urinario, ecc..) andrebbe fatta.

    Poiché si tratta di diversi tipi di accertamenti, senza i quali nessuno può azzardare nessuna diagnosi, dovrebbe recarsi dal suo medico o (se il dolore era davvero renale), da un urologo.
    Spesso i calcoli renali sono causati da una alterazione della permeabilità intestinale. Il primo passo è quindi scoprire se era davvero renella o un calcolo e poi considerare l'ipotesi di rivolgersi ad un gastroenterologo.
    Cordialmente,

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  15. Buongiorno,
    sono Milena e ho 26 anni.Ormai sono ho scoperto la mia intolleranza al lattosio da due anni.
    Faccio molta attenzione con l'alimentazione, ma purtroppo mi capita tuttora di star male,
    Esempio il gelato alla frutta fatto con frutta, fruttosio acqua e farina per amalgamare e sto male...vino frizzante e sto male...birra e sto male...mi chiedevo devo fare altri controlli per altri alimenti?Ogni santa volta mi provoca diarrea, gas e dermatiti cutanee su tutto il corpo.
    La pasta la mangio e non mi fa nessun effetto.Ho fatto gli esami del sangue apposta per la celiachia ma sono negativi.
    Cosa mi consiglia di fare?Il mio dottore non sa darmi una spiegazione e non mi manda neanche da uno specialista, devo torare dal mio allergolo?
    Attendo un suo consiglio e la ringrazio in anticipo.
    Grazie mille
    Milena

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  16. E' evidente che oltre all'intolleranza al lattosio c'è una disbiosi intestinale. Ha mai fatto una cura con gli integratori della flora batterica? Ha candida intestinale (lingua bianca..ecc..)? E sulla glicemia?
    Se non dovesse risolvere potrebbe rivolgersi direttamente ad un gastroenterologo.

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  17. Salve,
    sono Maria ho 30 anni e da poco mi è stata finalmente diagnosticata la celiachia (tipo 3C) dopo vari anni passati tra ospedali e medici senza che nessuno riuscisse a capire il problema del mio malessere.(tutto ciò che mangiavo mi faceva male, nausee, vomito, crampi allo stomaco, gonfiore - tensione e dolore addominale, stipsi e casi rari di diarrea,gonfiore e pesantezza alle caviglie e in più per finire un aborto ritenuto.)C'è da dire specie quando assumevo latte, yogurt, panna ecc.. era ancora peggio!! Ora che inizio a mangiare senza glutine sto decisamente meglio anche se il dott. mi ha detto di escludere almeno per un mese tutto ciò che è latte e iniziare a reintrodurlo a poco a poco tra un mese circa.. ho il terrore che sarò x sempre intollerante al latte ecc.. è un alimento importante per prevenire l'osteoporosi. Secondo lei può rientrare questa intolleranza??
    Attendo un Suo consiglio
    Grazie

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  18. Salve. L'intolleranza al lattosio e la celiachia sono strettamente collegate. Il lattosio è uno zucchero complesso che deve essere scisso da un enzima per essere digerito o provoca gonfiore e diarrea. L'enzima si trova sui villi che, se sono atrofici per la celiachia, non possono più ospitarlo e quindi c'è anche l'intolleranza al lattosio.

    Molti celiaci, dopo la dieta gf, recuperano completamente la tolleranza al lattosio. Tuttavia, l'enzima della lattasi, è prodotto dal pancreas che è una ghiandola. Se "vede" che c'è molto lattosio in circolo ne produce di meno (effetto del mancato legame con i villi). Alla lunga, se la dieta senza glutine viene fatta solo in età avanzata, ne produce sempre meno.

    Esistono però degli enzimi sintetici che si possono assumere per aiutare la digestione dei latticini.

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  19. salve, scopro questo spazio proprio in piena crisi. Tremenda tensione addominale, dolore sotto lo sterno, meteorismo etc. Ho sofferto di queste crisi per 30 anni senza riuscire a sapere cosa fossero. Adesso ne ho 54. Tre anni fa sono venuta a vivere in India e come per magia le crisi sono scomparse. Solo ora collego il fatto che per forza maggiore avevo smesso di mangiare formaggi e bere latte. Da tre anni mi concedo solo yogurt e talvolta un goccio di latte nel te come si usa qui. Ultimamente ho fatto uso di burro e mangiato del formaggio...ed eccola la mia bella crisi come ai vecchi tempi che dura ormai già da 9 giorni!! Per la prima volta mi è venuto il pensiero di essere intollerante al lattosio. I sintomi coincidono a parte il fatto che non ho mai avuto diarrea, ma stipsi e un'esagerata tensione addominale con dolore per giorni e giorni. Mi può dare un parere? Grzie.
    P.S. Tutti gli specialisti che ho visto in tutti questi anni non hanno mai fatto tale ipotesi,ma si sono sempre orientati sulla sindrome del colon irritabile.

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  20. Francamente, non credo sia una intolleranza classica.
    Nel senso che non ci sarà solo quella, ma una infiammazione concomitante.

    L'intolleranza al lattosio porta diarrea perché si tratta di uno zucchero non scisso. L'enzima non svolge la sua azione e lo zucchero fermenta nell'intestino in una forma non assorbibile. Per difesa, per evitare altra fermentazione, l'intestino provoca la diarrea, in modo da liberarsene subito.
    E' un evento episodico, non dura più di 3 giorni (a meno di non continuare a mangiare latticini con alto contenuto di lattosio, quindi la diarrea continuerebbe).

    Il problema è lei non lamenta diarrea ma, al contrario, stipsi. Questo potrebbe far pensare ad una infiammazione intestinale e ad un aumento della serotonina.

    Le ricordo che, perché si possa parlare di colon irritabile, la gastroscopia deve evidenziare una mucosa intestinale e del colon, in particolare, rosa, quindi perfetta, senza problemi.
    A meno che Lei non abbia fatto tutte le indagini e queste siano negative, è presto per parlare di colon irritabile (che è una reazione psicosomatica, non una patologia a sè stante, cioé non è una malattia è una sindrome).

    Io, al posto suo, farei l'esame genetico per l'intolleranza al lattosio. Le sconsiglio il test con il carico di lattosio: se è davvero intollerante, la reazione sarà piuttosto negativa.

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  21. grazie per le sua risposta. Negli anni ho fatto gastroscopie e colonoscopie e sempre non hanno trovato nulla,nè gastrite, nè polipi o diverticoli nè altro. La Sindrome del Colon Irritabile è stata fatta per esclusione!
    Ora dopo quasi tre anni di insperato benessere i sintomi presentano le stesse caratteristiche di sempre solo più violenti e più prolungati nel tempo. Penso sia quasi impossibile fare il test genetico qui in India, crede davvero che un'intolleranza al lattosio sia incompatibile con la stipsi?

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  22. No, non lo escludo. Potrebbe essere legato alla condizione di intolleranza al lattosio, anche se è più raro rispetto alla diarrea, ma potrebbe esserci una concomitante infiammazione intestinale.

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  23. Ciao,ho saputo da pochissimo (20 dicembre) di essere intollerante al glutine; da quel giorno sto seguendo la dieta. Ho già parlato con il gastroenterologo che mi ha assicurato che, se faccio la gastroscopia in breve tempo (l'ho già fissata per martedì prossimo)non importa che interrompa la mia dieta senza glutine, ma ho il terrore che l'esame possa risultare falsato... non metto in dubbio la professionalità, ma potete rassicurarmi? Grazie!

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  24. Purtroppo, ha ragione Lei. Se la gastroscopia serve per verificare se Lei è celiaco/a dovrà necessariamente CONTINUARE A MANGIARE GLUTINE FINO AL GIORNO DELL'ESAME.

    Questo è chiarito dal "protocollo di diagnosi della malattia celiaca" stilato dall'AIC (Associazione Italiana Celiachia).
    Perché una gastroscopia sia attendibile devono essere fatte le biopsie secondo il protocollo, dovranno farle una classificazione delle eventuali lesioni (di solito si usa quella di Marsh-Oberhuber e viene effettuata dal patologo) e bisogna mangiare glutine senza soluzione di continuità da almeno 6 settimane consecutive.

    Se smette di mangiare glutine anche per 4, 5 giorni, l'attendibilità delle analisi potrebbe essere falsata. Non vedo perché rischiare di dover rifare tutto da capo.

    Per quanto riguarda l'affermazione che Lei è intollerante al glutine.. attenzione.. non è una diagnosi. L'intolleranza al glutine è un sintomo, non una causa.
    La celiachia invece è una malattia autoimmune che causa l'intolleranza al glutine.

    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco.

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  25. salve il miele puo contenere glutine ?

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  26. salve a tutti, è possibile essere intolleranti al lattosio senza avere alcun sintomo eccetto gonfiore addominale?

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  27. Direi proprio di si, se l'intolleranza leggera.

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  28. Capito qui per caso dopo mesi e mesi di crampi fortissimi, gonfiori, diarree saltuarie, esami del sangue, ecografie e visite da gastroenterologi diversi. Premetto che sono un soggetto allergico ( da shock alla frutta a guscio) ho eliminato tanti alimenti, ma ultimamente il panico dovuto ai dolori mi sta facendo dimagrire. I medici solo con la palpazione, senza la benchè minima scelta di indagine, mi hanno detto che non ho nulla e che devo assumere calmanti per l'ansia, solo uno mi ha dato un medicinale per il gonfiore che fortunatamente non ho preso visto che sul bugiardino c'era scritto da non somministrare a pazienti allergici alla frutta a guscio. Ora, considerato che sono 7 mesi che ho questi sintomi, sempre uguali, fitte in particolar modo nella parte sinistra e sotto lo sterno, anemia, rigidità muscolare, giramenti di testa, uno svenimento. Da un po' di giorni ho pensato che potrebbe essere legato al lattosio o al glutine, visto che fin da bambina il latte mi creava problemi. Ho fatto ieri le analisi delle feci (aspetto venerdì il risultato) e a breve farò quelle delle intolleranze. Proverò a prescindere una dieta senza glutine e lattosio per un po' nella speranza che questi dolori si attenuino. Anche per questo tipo di esami (quelli del sangue specifici) vale la regola descritta sopra riguardo la colonscopia? o posso tranquillamente limitare certi alimenti e fare il test? Ps. io ho sempre assunto il miele al posto dello zucchero nelle tisane la mattina al posto del latte, ho sbagliato? Grazie di questo spazio. Buona giornata

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  29. Gentile lettrice, la malattia celiaca non è un'intolleranza (anche se spesso viene chiamata così) ma una malattia autoimmune scatenata dal glutine.

    Pertanto, non si diagnostica affatto tramite il test delle intolleranza e nemmeno con la colonoscopia, visto che interessa il duodeno, che si trova subito dopo la stomaco.

    La diagnosi viene fatta con un prelievo del sangue per la ricerca degli anticorpi specifici della malattia celiaca e, se positivo, si fa la gastroscopia con le biopsie duodenali.

    Il test delle intolleranze non serve per la diagnosi della celiachia ed è molto criticato in ambito medico (può vederlo lei stessa: http://puntodivistaceliaco.blogspot.it/2008/11/i-test-sulle-intolleranze-alimentari.html

    Diverso è per le analisi specifiche degli anticorpi.

    Le consiglio di rivolgersi comunque ad un gastroenterologo, PRIMA di fare la dieta senza glutine. Se cominciasse una dieta senza glutine tutte la analisi successive verrebbero falsamente negative, anche se lei fosse realmente celiaca.

    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco

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    1. Grazie per la risposta tempestiva, è che sono fortemente confusa e piena di informazioni che non riesco a gestire. Mi crea disagio cercare l'ennesimo medico che dà per scontato sia dovuto all'ansia e mi prescriva medicinali che mi rifiuto di prendere senza voler andare più a fondo. Sono una ragazza di 30 anni, attiva, dinamica, faccio sport e sono attenta a quello che mangio, nervosa e stressata come tutti al giorno d'oggi. Sono del parere che il corpo non dia mai dei sintomi a caso e il fatto che non siano episodi sporadici, o dovuti a particolari situazioni di stress, ma costanti da tanti mesi mi fa pensare che dovrei insistere io prima di tutto. Ho visto tanti ospedali e non avendo una preparazione le provo tutte. Venerdì ritiro le analisi fatte. Ritiene quindi che sia un errore adesso provare una dieta povera di entrambe le cose? volevo vedere se magari qualche giorno senza poteva farmi stare meglio. Non ce la faccio più, ho ridotto la vita sociale anche perchè sono di un irritabile assurdo. Grazie per l'attenzione.

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  30. Il lattosio lo può eliminare. Ai fini della diagnosi non serve continuare ad assumerlo.
    Se legge l'articolo di sopra scopre perché i celiaci hanno problemi a digerire il lattosio.

    Se elimina anche il glutine e sta bene non sa a quale dei alimenti attribuire il miglioramento.

    Inoltre, se è davvero celiaca le assicuro che re-inserire il glutine nella dieta per fare le analisi fa stare molto male, spesso peggio di prima perchéil sistema immunitario potrebbe reagire in modo più violento.

    Le consiglio di sentire un gastroenterologo.
    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco

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    1. Seguirò il suo consiglio e le farò sapere. Grazie ancora e complimenti, questo spazio è veramente utile e fatto bene. Le auguro buona giornata e buon lavoro. Rossella

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  31. Grazie per la vostra spiegazione, mi avete chiarito molti dubbi e fornito suggerimenti interessanti

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  32. Salve,
    sono una ragazza di 28anni e sin da piccola ho sempre avvertito dolori allo stomaco,emicranie perenni e con il passare degli anni gonfiore,meteorismo e diarrea quotidiana. I dottori mi hanno sempre definita "malata immaginaria" o malata di scuola dicendo che lo stress e la paura delle interrogazioni mi provocasse tali sintomi. Due anni fa, per mia insistenza son riuscita a farmi prescrivere le analisi del sangue per la celiachia e gli unici valori anomali son risultati l'antigliadina IgG a 50,00 su un massimo di 10,00 ma non son stati presi in considerazione dal mio dottore poiché (testuali parole) ora non si tiene più conto di tali valori". Sta di fatto che dal 2011fino a tre settimane fa le cose son peggiorate, qualsiasi cibo assumessi mi provocava gonfiore, dolori allo stomaco, crampi addominali, meteorismo per non parlare del fatto che io andassi in bagno circa 5volte al giorno (non ad urinare). La settimana scorsa, a seguito di una forte diarrea durata 6giorni ho fatto finalmente una visita dal gastroenterologo il quale dopo avermi rimproverata per aver sottovalutato i valori degli IgG mi ha prescritto una dieta priva di scorie e varie analisi da effettuare. Ieri ho fatto le analisi del sangue, relative ad anticorpi e tutti i vari tipi di analisi er la celiachia, ho dovuto fare le analisi delle feci (scusate se entro nello specifico) e giorno 9 dovrò fare il breath test per l'intolleranza al lattosio ��e purtroppo, da quanto ho letto qui ho capito che mi aspetterà una brutta giornata di dolori. Secondo voi, sulla base dei valori del 2011 delle mie analisi, e fai sintomi c'è qualche probabilità che sia celiaca o magari sono solo intollerante al glutine? I risultati delle nuove analisi li avrò solo giorno 11 quindi ora aspettando cerco di farmi una idea. Grazie e scusate se mi son dilungata tropo

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  33. Se Lei era positiva all'antigliadina IgG ma non dell'antigliadina IgA, questo avrebbe dovuto far presupporre sia un deficit delle IgA totali (e allora avrebbero dovuto fare questa analisi che si fa SEMPRE quando si fanno le analisi delle immunoglobuline) e, qualora il deficit fosse riscontrato, un'alta probabilità di essere celiaca.

    Il consiglio che le diamo è di fare una gastroscopia con le biopsie per l'analisi della celiachia. La verifica dell'intolleranza al lattosio, francamente, la farei solo se è necessaria. Di per sè essere intolleranti al lattosio non spiega se la causa è la celiachia o no.

    Infine, la positività delle analisi della celiachia porta sempre alla gastroscopia, secondo il protocollo di diagnosi scritto dall'AIC.

    Quindi, potrebbe seguire il protocollo di diagnosi facendo l'esame (del sangue) degli anticorpi totali IgA, IgG e IgE e, in caso di deficit delle IgA, fare direttamente la gastroscopia, comunque utile a chi ha problemi gastro-intestinali.

    Se non farà la gastroscopia non potrà sapere se è celiaca o no. Per farla deve continuare a mangiare cibi con glutine per almeno 6 settimane consecutive o il risultato potrebbe dare un falso negativo.

    Ne parli con il suo gastroenterologo.

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    1. Grazie per la tempestiva risposta...la settimana prossima ritirerò le analisi fatte ed vedrò che tipo di valori ci sono e nel caso vi farò sapere. Grazie ancora e complimenti è un sito davvero illuminante

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  34. Buongiorno dottoressa,
    sono la mamma di una bimba di 7 anni, a giugno l'ho portata ad una visita allergologica perché quando viene punta dalle zanzare manifesta un gonfiore eccessivo, il dottore le ha prescritto degli esami del sangue per verificare l'allergia e di routine gli hanno aggiunto gli esami del sangue per la celiachia.
    Alle punture di insetti è risultata negativa mentre alla celiachia positiva.(se non fosse stato per questi esami io non avrei mai pensato che potesse avere questo problema, la bimba non ha nessun disturbo e di pane pasta pizza biscotti ecc ne ha sempre mangiati in quantità industriali, e non vorrei che gli esami possano essere alterati anche per questo motivo).Le scrivo i valori
    Ab anti endomisio positivo++++ (negativo)
    ab anti transglutaminasi tissutale umana IgA 90 (<7 negativo 7-10 border line >10 positivo)
    Ab anti Peptidi della Gliandina IgG 46 (<7 negativo 7-10 border line >10 positivo)
    MI sembra impossibile lo possa essere,anche se i valori sono notevolmente alti.
    Le chiedevo è indispensabile farle la gastroscopia-endoscopia? La gastroenterologa me l'ha consigliata ma io sinceramente volevo provare ad evitargliela.
    La mia idea era di provare a ripetere gli esami tra qualche mese anche perché al momento dei prelievi la bimba aveva un po' di infezione alle orecchie perché gli orecchini gli avevano fatto infezione e vado con la speranza che possa avere alterato i risultati(mi sto aggrappando a tutto),anche se capisco che ci sono delle cose molto peggiori della celiachia. In famiglia non c'è nessuno con questo problema.
    Complimenti per il blog.
    La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei più cordiali saluti
    Elena

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  35. Salve,
    le analisi alle quali la bimba è stata sottoposta sono molto specifiche per la celiachia. Tuttavia, le linee guida per la diagnosi dicono che per avere la certezza bisogna effettuare necessariamente la gastroscopia con le biopsie duodenali.

    Potrebbe chiedere al medico se può rifare le analisi fra 3 mesi, visto che la bimba non ha sintomi (chiaramente lui saprà dirLe se è possibile, perché vedrà se ci sono problemi di malassorbimento di calcio e/o di ferro o farà altre valutazioni, come eventuali infiammazioni, altre analisi delle immunoglobuline totali, ecc...).

    Infatti, la celiachia non sempre è sintomatica. A volte è silente, cioé non provoca sintomi eclatanti (diarrea, dimagrimento, perdita di capelli, ecc..) ma non è detto che non ci possano essere segni nascosti (come l'anemia ferropriva o un'alterazione del sistema immunitario che fa reagire in modo esagerato alle infiammazioni, ecc..).

    Si ricordi che la gastroscopia può anche essere effettuata in sedazione profonda. Costa un pochino (io l'ho fatta 2 volte in questo modo), ma ci si addormenta e ci si sveglia (affamati e un pò intontiti) dopo che l'esame è finito.

    I miei migliori auguri.
    Puntodivistaceliaco

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    1. La ringrazio per la tempestiva risposta.
      Si all'ospedale sant'orsola di bologna l'avrebbero fatta in anestesia totale ricoverando la bambina 2 gg(così mi ha detto la gastroenterologa)e probabilmente la passava la mutua,ma non ho approfondito.
      Proveremo ha ripetere gli esami e vado con la speranza che abbiano un esito negativo, altrimenti se sarà proprio necessario le farò fare la gastroscopia.
      La ringrazio nuovamente e le faccio i complimenti per la sua serietà.
      Distinti saluti
      Elena

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  36. Il S.Orsola di Bologna è fra gli ospedali migliori per la diagnosi della celiachia. Sono certa che sapranno consigliarLe la via migliore.
    La mia serenità è anche merito di Voi lettori.
    Significa che gli anni passati a cercare di risolvere e avere una diagnosi, possono essere d'aiuto ad altri.
    Mi tenga aggiornata.
    Puntodivistaceliaco.

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  37. Buongiorno dottoressa, mia figlia Anita ha 11 anni e da circa due anni dopo una cura a base di Nurofen ha iniziato ad avere reflusso gastrico, crampi allo stomaco, sensazione di qualcosa ferma in gola e diarrea. Pensavamo di aver risolto i problemi gastrici grazie all'assunzione di sciroppi antireflusso e con la dieta ma poi improvvisamente a gennaio del 2013 un virus gastrointestinale molto aggressivo che le ha fatto perdere 5 kg nel giro di 1 settimana ha risvegliato la gastrite e peggiorato la diarrea che ormai è cronica. Abbiamo iniziato le visite dal gastroenterologo che ha prescritto inibitori di pompa protonica , senza alcun risultato e nonostante io facessi presente di avere 3 cognate celiache non tenevano in considerazione questa possibilità essendo l'emocromo nella norma e l'anti endomisio negativo...la situazione non migliorava e Anita ha imparato a convivere con i suoi disturbi ai quali si aggiungevano afte dolorosissime, ne guariva una e subito l'altra era pronta! Circa una settimana fa durante una festa per la vendemmia i nostri amici hanno portato del pane fatto in casa appena sfornato...subito dopo l'ingestione è iniziato il mal di stomaco e dopo le scariche di diarrea..a questo punto esasperata sono andata dalla nostra pediatra che oltre all'emocromo, vista anche la famigliarità, mi ha prescritto le ige totali, le AGA( igg iga), l''ANTI ENDOMISIO e le TRANSGLUTAMINASI IGA IgG . I risultati sono un emocromo nella norma e le altre tutte negative tranne le AGA iga 83.7 valori di riferimento >18 positivo . A questo punto la pediatra ci ha indirizzato verso un buon gastroenterologo che spero vorrà indagare meglio con la gastroscopia. La ringrazio per il suo blog, la sua esperienza e i suoi consigli sono preziosi!! Mrosaria

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  38. Grazie per la Sua testimonianza. Purtroppo l'errore dei medici è stato fare l'antiendomisio e non l'antigliadina. Il primo è molto affidabile negli adulti ma meno nei bambini; il secondo esame, al contrario, è affidabile soprattutto nei bambini.
    I miei migliori auguri. Spero che il problema si risolva prima possibile.
    Cordiali saluti.

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  39. salve io sono intollerante al lattosio l ho scoperto da poco e ho molti dubbi c è chi parla anche di pomodori passati di broccoli di carne di farine...insomma..non so piu cosa fare e sto malissimo

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  40. L'unica cosa da fare è andare da un gastroenterologo. "c'è chi parla" non è un approccio scientifico. Per essere intolleranti a qualcosa bisogna capire il perché, altrimenti si gira sempre intorno al problema senza risolverlo.

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  41. Buongiorno dottoressa,...il mio incubo e iniziato poco fa , con un forte rumore nelle orechie (di qualssiasi tipo) e una forte confusione nella testa. Mi sono rivolta a l mio medico che mi ha prescrito il breth test al lattosio, le analisi per intoleranze alimentare o celiachia. Pero I tempi sono lunghissimi ed io non c'e la faccio piu.Questa mattina, ho mangiato due fette di pane di segale con poco burro e mielle e un cappucino preparato in casa con il latte senza latosio, il rumore nelle orechie e apparso ed e associato con la senzazione di bocca asciuta e una forte confusione ella testa. Per cortesi mi puo dare qualche consiglio? Grazie

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  42. Da quel che pare, lei soffre di acufeni. Fra i sintomi della celiachia, non c'è una frequenza alta di questo disturbo. Tuttavia, se il suo medico ha pensato a problemi alimentari, ci sarà un motivo (magari conosce altri sintomi o analisi). Le consiglio comunque anche un controllo da un otorinolaringoiatra. Se non dovesse risolvere, può consultare anche un neurologo.

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  43. Salve, vorrei sottoporre al suo gentile parere il mio caso. Sono una ragazza di 33 anni, sono sempre stata magra sui 52kg. Da ottobre 2013 mi sono trasferita in Gran Bretagna e come avvenne la prima volta che mi trasferii in UK nel 2000, anche questa volta ho messo kg su. Ma non due o tre..ma ben 15! La mia alimentazione cambiò leggermente e siccome I sintomi dell'intolleranze che riconosco bene si fecero sentire, a dicembre feci il test delle intolleranze alimentari su 180 alimenti in Italia risultando positiva a frumento e segale lievito cioccolata nocelle pomodoro maiale polline e polvere (mia allergia vera) e poco altro. Tornata in Uk, avevo già messo su 7kg, a gennaio cominciai la dieta per le intolleranze e anche per perdere peso. Abbianando palestra 5 volte alla settimana tre ore al giorno. L'alimentazione era basata su farine di kamut e farro o riso tanta verdura e frutta, pesce o carne e a colazione latte ( cosa che non ero solita fare in vita mia) e yogurt. A febbraio sparì il ciclo(mi è tornato 3 settimane fa) la pancia si gonfiò come un'anguria, dolori iniziati vicino l'ombelico, poi tutto l'addome fino a divenire ovarico, I reni doloranti da provocarmi nausea h24. Mal di testa tutti i gg, febbre e altri 6 kg su!!!!! Tornata in italia a fine marzo la febbre sempre presente, nausea, gonfiore un pò meno, valori di globuli bianchi e altro alterati, ginecologo mi ha detto che sto bene, tutte le altre analisi di sangue, urine o su feci e eco addome-reni erano negative. Mi trovarono feci nell'addome(mi fecero I RX)nonostante io pensavo di essere regolare(1 volta al giorno, alcune volte non vado proprio) e mi hanno dato cura antibiotica a largo spettro dicendomi che presento I sintomi del colon irritabile e probabile infezione. Mi venne il ciclo e passò la febbre. A dieci gg dalla cura mi è tornata la febbre e di grammi ancora non ne ho perso uno! sono a 65kg. Sto reintroducendo il frumento ma senza lievito. Devo ritornare in UK ma temo di poter stare male nuovamente. . Scusi la lunghezza del testo ma ho cercato di essere dettagliata per darle una visione abbastanza completa.
    Cordiali saluti

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  44. Gentile lettrice,
    non so quale test sulle intolleranze le abbiano eseguito, ma devo metterla in guardia sulla validità e attendibilità di questi esami.

    Può leggere questo post: http://puntodivistaceliaco.blogspot.it/2008/11/i-test-sulle-intolleranze-alimentari.html

    Purtroppo, non tutti i medici si preoccupano di verificare se i test sono validi e aimè per la legge italiana sono somministrabili ugualmente (anche se non li passa l'ASL, infatti vanno pagati totalmente, non con il ticket).

    Le consiglio una visita da un gastroenterologo esperto prima di partire. I test per la celiachia sono diversi. Sono attendibili e validi e si possono prescrivere tramite l'asl.
    La celiachia però, nonostante tutti la chiamino "intolleranza", è una malattia autoimmune, scatenata dal glutine, che non si trova solo nel frumento.
    Se lei è celiaca (cosa che dal suo racconto non mi pare sia stata accertata), il kamut e il farro non le hanno certamente fatto bene, visto che contengono glutine (il farro ne contiene moltissimo).

    La cessazione del ciclo potrebbe essere legata ad una anemia ferro-priva. Le hanno fatto le analisi per l'emocromo completo? Le analisi delle urine (ce ne sono di diverso tipo) per vedere quanto ferro viene espulso con le urine? Ha altri sintomi come la caduta eccessiva di capelli o le unghie striate?
    In generale, alcuni fra i sintomi da Lei lamentati sarebbero compatibili con la celiachia (io ho avuto diverse volte la febbre dopo aver mangiato glutine), ma è chiaro che vanno eseguiti accertamenti più mirati.

    Si ricordi che prima di fare le analisi specifiche per la celiachia non dovrà sospendere l'introduzione di glutine o le analisi potrebbero dare dei falsi negativi.

    Ci tenga aggiornati su quanto le dirà un gastroenterologo.

    Cordialmente.
    Puntodivistaceliaco

    RispondiElimina
  45. Salve, la ringrazio per il suo aiuto. Le riportai tempo fa le analisi fatte ma il messaggio non è stato pubblicato. Le urine fatte erano le classiche urinocoltura e su feci coprocoltura e calprotectina (risultato 15, 16). Emocromo le dissi che avevo globuli bianchi 13, 74 (4.80-10.80) G. neutrofili % 76, 6 (40, 0-74, 0) linfociti % 14, 5 (19-48) G. Eosinofili % 1, 5 G.neutrofili 10, 52 (1.9-8, 0) ves nel livello più alto del limite. Il gastroenterologo al quale mi sono rivolta mi ha prescritto analisi varie fra cui sideremia ferritina, IgE totali e specifiche, breath test per lattosio e lattulosio, antiendomisio e anti-transglutaminasi ma non vedo le anti-gliadina. Sono necessarie?
    Io non assumevo glutine e lattosio da due settimane, per quanto tempo ora dovrò assumerli prima di eseguire le analisi? ho fatto anche gli esami ormonali e curva con carico da 75 di glucosio per glucosio e insulina ma non mi avevano detto che tale dieta con restrizioni mi avrebbe potuto influenzare l'esito delle analisi. Ho cominciato comunque a mangiare tutto, digerisco molto lentamente e le feci, se e quando vado di corpo, sono ora molto dure (l'opposto di prima).
    Spero di riuscire a capire qualcosa dopo tutto questo.
    La ringrazio ancora

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  46. Purtroppo ci sono dei problemi con Blogger, che non riesce a gestire bene un numero importante di messaggi.

    Le anti-gliadina agli adulti possono tranquillamente essere evitate, visto che sono specifiche soprattutto nei bambini. Negli adulti sono molto più specifiche le ultime due analisi che le hanno fatto fare.
    Però va detto che, perché tutte le analisi per la celiachia siano attendibili, si deve mangiare glutine ogni giorno per almeno 6 settimane consecutive.
    L'intolleranza al lattosio, invece, si può verificare anche se non si assume questo zucchero complesso da settimane.
    I valori dei neutrofili e dei linfociti farebbe pensare ad una infiammazione. Non dicono però la natura della stessa.
    Nel suo caso è un'alterazione lieve e la ves è nel range (non sempre si alza nei celiaci, anzi, spesso è normale).
    Ci faccia sapere.

    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco

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  47. Salve, sono ancora io alla ricerca di soluzioni!
    Ieri ho provato a fare il test al lattosio ma purtroppo sono arrivata già in ospedale che vomitavo ad ogni angolo, poi dopo il primo sorso di latte,fino al ritorno a casa. Mi hanno detto che probabilmente mi ha fatto male la dieta del giorno precedente. Effettivamente io non riuscii a digerire e questo mi portò un mal di testa tremendo fino alla mattina del test. Ovviamente mi hanno annullato il test e anticipato tra qualche giorno quello al lattulosio per ora (anche se non so se si può fare perché quel giorno che si prevede il test,avrò compiuto 9gg senza Duspatal, dopo una cura di in mese).
    Volevo anche dirle che da quando ho assunto glutine e lattosio, e per l'esattezza il giorno in cui introdussi (dopo settimane di dieta gluten free) i biscotti al farro, mi è ritornata la febbre. Da non credere ma non ho trovato ancora alcun dottore che ci faccia caso. Per tutte le analisi del sangue e feci ho pensato di farle insieme a quelle della celiachia a Giugno, quando avrò compiuto sei settimane di glutine. Oppure lei consiglia che Ige totali e specifiche, anemia e altre analisi insomma, si possano già fare ora senza incorrere a falsi negativi?
    I suoi consigli mi fanno sentire meno sperduta, la ringrazio

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  48. Il protocollo di diagnosi redatto dall'AIC (Associazione Italiana Celiachia) raccomanda di effettuare qualsiasi analisi relativa all'ipotesi diagnostica della malattia celiaca dopo 6 settimane consecutive di dieta CON glutine per evitare possibili falsi negativi.

    Detto questo, i gastroenterologi dicono però di non "ammazzarsi" di glutine. Bastano 3-4 biscotti di farina di grano al giorno, oppure un piatto di pasta.
    Il farro contiene tantissimo glutine. Magari potrebbe evitare di fare un carico di glutine così alto (i biscotti di farro).

    Per quanto riguarda l'ultima frase che scrive, le IgE (immunoglobuline di classe E) non c'entrano nulla con la celiachia perché sono specifiche per le allergie. La celiachia non è un'allergia, ma una malattia autoimmune scatenata dalla gliadina, quindi se vuole verificare se ha allergie potrebbe farle tranquillamente anche ora, non essendo influenzate dal carico di glutine.
    Tenga presente però che l'allergia al grano è un evento molto raro e di solito si verifica nei bambini molto piccoli.

    Per le altre analisi per l'anemia, fossi in Lei aspetterei. Se è legata alla mancanza di assorbimento del ferro causata dalla celiachia significa che per verificarsi i suoi villi devono essere già atrofici e vi deve essere una infiammazione linfocitaria.
    Si avrà così un quadro di malassorbimento che influenza l'assorbimento del ferro, calcio e di altre sostanze che poi vengono espulse attraverso (soprattutto) i reni, motivo per cui avremo un'alta concentrazione di queste molecole nelle urine a fronte di valori bassi nel sangue.

    Per test del lattosio, ammetto di essere molto critica a riguardo. Il test dice semplicemente se una persona è intollerante o no, cioè se fa fatica a digerire i latticini o no.

    Per la verità, è una cosa che possiamo verificare anche da soli, senza bisogno di alcun test, a patto di essere creduti dai medici.

    I test di questo tipo non ci dicono nulla sul perché siamo intolleranti.

    Come ha visto dall'articolo, anche una semplice disbiosi intestinale (squilibrio della flora batterica) può renderci intolleranti al lattosio.
    A quel punto faremo il test e magari verrà positivo, ma non ci risolve il problema.
    Molto più utile, a mio modesto parere, è il test genetico per l'intolleranza al lattosio. Si tratta di un esame del sangue (senza dover ingerire derivati del latte) che verifica la presenza del polimorfismo -13910 T/C, cioè una condizione che provoca la mutazione di un gene che normalmente dovrebbe codificare per la molecola dell'enzima della lattasi.

    Se il gene muta, l'enzima della lattasi non viene prodotto in quantità sufficienti per scindere il lattosio (quindi anche avendo i villi normali, l'enzima posizionato sui villi è in quantità inferiore).

    Questo test lo trovo molto più utile perché permetterebbe di distinguere fra un deficit primario (mutazione del gene) di lattasi e un deficit secondario (come è il deficit provocato dalla celiachia).

    Chiaramente, non ho la pretesa di dare indicazioni in merito, solo mi permetto di dirLe di stare attenta e organizzarsi per il ritorno (dopo l'ingestione del preparato a base di lattosio o altri derivati del latte), vista la sua sensibilità.

    Ci faccia sapere.
    A presto.
    Puntodivistaceliaco

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    Risposte
    1. La ringrazio, Lei è stata sin troppo gentile per le delucidazioni e per i suggerimenti datimi.
      Mi scusi se ora Le pongo altra domanda, ma siccome vorrei procedere con le prime analisi dato che mi sento sempre peggio col passar del tempo e anche perchè la febbre non passa, Le chiedo gentilmente se fra tutte le analisi che mi sono state prescritte può indicarmi secondo Lei quelle che posso già fare in questi giorni nel frattempo che faccio trascorrere le sei settimane (ho incontrato un gastroenterolgo che mi ha detto persino tre mesi!) di dieta con glutine prima di effettuare le analisi per celiachia (Le ricordo che io ho da due settimane ripreso a mangiare glutine e lattosio dopo due settimane di assenza).
      Le riporto in seguito ciò che mi è richiesto e in parentesi quello che appare sulla ricetta rossa (per essere certa sia stato messo tutto quello che è stato richiesto dallo specialista):
      1) Nel primo paragrafo compare:
      TRANSAMINASI (ricetta rossa ci sono GPT GOT) ; gGT (gamma GT) ; FALC (Fosfatasi alcalina) ; SIDEREMIA (sideremia) ; FERRITINA (ferritina) ; B12 (Cianocobalaminemia Vit B12) ; AC. FOLICO (folati ematici); EMOCORMO (emocromo) ; ANTI ENDOMISIO (anticorpi antiendomisio) ; ANTI TRANSGLUTAMINASI (anticorpi antitransglutaminasi) ; DOSAGGIO Ig. (IgA IgG IgM);
      ANTI H. PYLORI (anticorpi anti Helicobacter pylori) ; PCR (PCR) ; IgE TOTALI (Ige Totali)
      PARASSITOLOGICO FECI e SOF x 3 (esame parassitologico delle feci e ricerca sangue occulto nelle feci per 3 determinazioni)
      accanto c'è scritto PT (nelle ricette non compare, ho letto che è proteine totali oppure Tempo di protrombina?)

      2) L'altro paragrafo ci sono:
      IgE totali; IgE SPECIFICHE PER CASEINE ... ECC... GLUTINE (io vorrei sapere se esiste uno specifico per Farro, esiste per gli altri cereali ma farro non lo trovo)

      Con certezza Lei mi ha detto che posso procedere con Ige specifiche (ma anche quelle totali immagino? anche mi sono state messe su due ricette diverse)
      Mi disse che era meglio aspettare per sideremia e ferritina alle sei settimane, ma per feci e per il resto che vede? Per i Breath test sto già procedendo anche se al primo ho avuto problemi ed è stato sospeso.
      Mi scusi se porgo a Lei tali domande.
      Grazie ancora, complimenti per il suo blog e Cordiali Saluti

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    2. Potrebbe anticipare qualcosina.
      Ad esempio, le TRANSAMINASI (GTP e Got) che servono solo per vedere come sta il fegato e l'ANTI H. PYLORI (anticorpi anti Helicobacter pylori).
      Le IgE totali e specifiche per le allergie può farle anche prima. Non esiste l'analisi specifica del farro perché non è un allergene specifico.

      Non mi è chiaro perché ha ripreso ad assumere latticini (perché le piacciono, immagino). Di solito finché i villi non ricrescono i celiaci hanno grosse difficoltà con il lattosio, quindi potrebbe darle qualche problema.

      Per le altre analisi, aspetterei.

      Cordialmente,
      Puntodivistaceliaco

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    3. Salve,
      Le prime analisi sono state fatte. Breath test: positiva! Almeno mi spiego quei dolori assurdi e malessere generale..forse è anche una spiegazione del perché sono ingrassata e gonfiata?! Ma non la febbre...almeno così dicono.
      Non mi hanno dato un elenco di alimenti da eliminare per disintossicarmi. Nel frattempo che mi rivolga al gastroenterologo, posso chiederLe se fra questi c'è anche la carne di vitello? Una volta una nutrizionista mi disse ciò.
      Cordiali saluti

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  49. Se parla del lattosio, si, ci potrebbe essere una piccola percentuale di lattosio, ma francamente, una volta cotta e diluita con acqua, olio o altre modalità di cottura, non si tratta di una quantità significativa.
    Chiaramente la carne di vitello, invece, non contiene glutine.

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    1. Salve,
      Dopo mesi torno a scriverle per comunicarle l'esito negativo della celiachia. Quindi si presuppone io sia solo fortemente intollerante al lattosio. Nonostante sia a dieta priva di lattosio da fine maggio, non riscontro né perdita di peso, né mi sono sgonfiata e soprattutto soffro di stipsi per giorni e giorni e ho dolori allo stomaco se mangio cose diverse da petto di pollo/maiale e riso. Non capisco se è la frutta, la marmellata, la verdura, patate... potrei fare un elenco di casi accaduti. Tutto rimane in attesa di risposte dato che il gastroenterologo è in ferie per un mese. Altra cosa che non mi spiego è come mai le Ige totali mi escono negative se sono certa al 100% di essere allergica ad alcune cose? Dopo tutti questi mesi le confesso che sono veramente stanca. Grazie per il suo aiuto e consigli.
      Distinti saluti

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    2. Salve,
      le IgE negative potrebbero essere dovute alle pseudo-allergie. Si tratta di manifestazioni simil-allergiche dovute all'accumulo di istamina. L'istamina gonfia e impedisce il rilascio dei liquidi. Di solito, la disbiosi intestinale favorisce l'accumulo di istamina. I fermenti lattici (senza lattosio) o probiotici che li contengono, potrebbero rivelarsi molto utili, specie quando si eliminano i latticini.

      Potrebbe poi sentire un dietologo non tanto per capire quali cibi dovrebbero essere eliminati, quanto per verificare se ci sono dei cibi che devono essere assunti, nel caso ci fossero deficit di qualche vitamina o minerale.

      So che è stanca, ma è chiaro che c'è una infiammazione che sta causando questi malesseri. La proteina C reattiva è normale?

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    3. Salve
      Innanzitutto grazie per la tempestività. Le pseudo allergie sono allergie sicure alle noci (non respiro più) aspirina e acari. Mentre quando sto male quando mangio è per verdura frutta patate a volte il pesce, il vitello me lo posso dimenticare. . Cavallo fa anke male.. ieri l'anguria..poi la pesca... a volte il cibo di soya tipo il gelato valsoia.. ognuno con modalità diverse.
      La proteina C Reattiva è un'analisi specifica? Di vitamine non mi hanno controllato nulla. E dalla dietologa che mi stava seguendo non vado più perché è stata la sua dieta a causarmi tutto ciò. E quando sono tornata da lei con le analisi fatte, non ha saputo darmi risposte.. Spero che il medico al quale mi rivolgerò a breve (è internista) potrà aiutarmi. Io so di non stare bene. .ma per niente bene compreso la stanchezza perenne che neanche l'aloe con le bacche energizzanti mi aiutano. Per quanto riguarda i fermenti lattici il gastroenterologo non me li diede... cioè lui non mi diede nessuna terapia in realtà. La ringrazio ancora

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  50. Si la proteina C reattiva serve per verificare se c'è una infiammazione nell'organismo ed è un esame del sangue specifico. A quanto vedo anche Lei è incappata in medici non molto attenti. Le auguro di risolvere con l'internista. Per esperienza personale le dico che la disbiosi intestinale da moltissimi problemi anche seri e viene poco considerata dai clinici. Di contro è semplice da curare. Un pò di fermenti lattici e integratori senza lattosio nè glutine (si, non sarà celiaca ma potrebbe essere comunque intollerante) potrebbero quantomeno aiutarla (e se presi secondo le indicazioni, non faranno certo male, infatti si vendono senza ricetta). Valuti se vuole provarci.

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  51. Salve,
    Le scrivo dopo tanto tempo per comunicarle che la moa visita dall'internista è servita per avere un minimo quadro della situazione che non si prospetta risolvibile in poco tempo. Come diagnosi si è espresso con discinesia colica per sogg intollerante al lattosio e allergico. Sindrome dispeptica di verosimile natura funzionale. Tendenza all'iperemesi. Addome con cornice colica spastica.
    Terapia per 4 mesi a base di Valpinax Motilium e Biointol. Mi chiedo come mai continuo ad avere reazioni allergiche strane (del tipo al mare o esposizione al sole dopo pranzo, sono certa non a questi medicinali. È successo anche con alcune creme naturali. Con una maglia..) e le analisi IgE tot sono negative.
    E come mai non ho perso neanche un grammo dai 15kg messi su da gennaio nonostante sia a dieta oltre che senza lattosio da giugno, anche in generale perché mi fa tutto male allo stomaco.
    Ringraziandola, le porgo i miei più cordiali saluti

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  52. Salve, la discinesia è un'alterazione del movimento. E' probabile che ci si riferisca alla muscolatura involontaria. In altre parole, le pareti dell'intestino hanno uno strato interno di fasci nervosi che, in modo involontario ma gestiti dal S.N., agevolano il passaggio del cibo nel canale intestinale.

    Per sindrome dispeptica si intende semplicemente che ha difficoltà a digerire. La natura "funzionale" significa che non si conosce la causa.

    L'intero quadro prospettato sembra compatibile, sempre secondo questa valutazione che lei ha riportato, con una sindrome psicosomatica, più che con una causa organica.
    Posso consigliarle un consulto con un psicologo, con test specifici per verificare che la causa sia davvero psicosomatica.
    Non posso sapere chiaramente perché non dimagrisce perché non so cosa ha mangiato. E' chiaro che se ha tolto i latticini ma ha aumentato i carboidrati, questa potrebbe essere una spiegazione, ma deve valutarla con il suo medico.

    Spero che riesca a risolvere presto.
    Puntodivistaceliaco

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  53. Buongiorno a tutti,
    sono Marta ho 50 anni e scrivo per comunicare la mia esperienza.Fin da bambina ho avuto disturbi intestinali non gravi ,tuttavia ,archiviati sotto la voce "colite spastica" dal medico curante,e quindi mai risolti.Con il passare degli anni i disturbi si sono aggravati,aggiungendo anche malattie cutanee,dermatiti e varie.Ho iniziato nel '85 con esami su esami di tutti i tipi,praticamente tutti negativi,tranne un lievissimo ipertiroidismo,e la ves sopra al 10. Anni di analisi,lastre,ecografie...nulla di rilevante,neanche l'esame per la celiachia.
    Recentemente mi sono sottoposta al test del DNA per le intolleranze alimentari e ho svelato l'arcano : sono intollerante al GLUTINE. In realta' devo evitare anche caffe',cioccolato,pomodori,e carne rossa. Togliendo il glutine va gia' molto meglio per l'intestino,ma mi faro' prescrivere una dieta bilanciata da una nutrizionista per non commettere altri errori.Per questa analisi basta un tampone orale fatto in una farmacia specializzata,e tre settimane di tempo per l'esito.Spero di essere stata utile,saluti Marta.

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  54. Salve
    Sono una ragazza di ventiquattro anni affetta da una grave intolleranza al lattosio.Lei ha perfettamente ragione nel premettere il rischio di sentirsi male per via del Breath Test.L'ho effettuato solo una settimana fa e gli attacchi di diarrea sono stati violentissimi così come i crampi durati per giorni ma per lo meno ora ho una certezza.Premesso ciò,sarei felice di condividere la mia storia con Lei:tutto inizia quattro anni fa quando il malessere appare evidente e forte ma ancora sporadico e dunque gestibile,ahimè,dalla mia naturale forza psicologica.Senonché tre anni fa mi rivolgo al medico di base per coliche estenuanti della durata di un mese.Vengo liquidata con fermenti lattici e un semplice "È lo stress.Stai tranquilla e non ti arrabbiare!".So bene che non sono ansiosa ma fingo di credergli e il tempo scorre con i suddetti episodi,con i gonfiori addominali e i crampi rumorosi al punto da sentirne il suono e con lo stesso puntale tipo di vacanza estiva,lontana da qualsiasi immaginario paradisiaco,per colpa di attacchi particolarmente forti.Il tempo scorre e altri problemi di natura esofagea,almeno quelli scoperti,mi distolgono l'attenzione dal malessere intestinale.Due mesi fa nuovamente coliche giornaliere violente e costanti.Torno ancora da lui (per l'ultima volta) il quale mi prescrive le analisi delle feci promettendomi di farmi fare dopo queste ultime il Breath Test.Risultati delle analisi:Infiammazione di altissimo grado della mucosa intestinale.Lui a questo punto mi indirizza,spiazzandomi,da un nutrizionista (?) senza alcun test,sottolineando "per non perdere tempo con questi test".Concludo dicendoLe che in attesa di scegliere un altro medico di base sto indagando da sola con le mie forze.Breath test dunque con risultati positivi e gravi,lunedì prossimo test per la celiachia per le informazioni raccolte su internet e per sicurezza personale.Le vorrei chiedere ora,data la Sua gentilezza nel rispondere e la Sua competenza in materia,un semplice consiglio:a prescindere dal fatto che scoprirò di essere o meno celiaca,per avere una guida nell'alimentazione e in eventuali terapie di supporto,sarà meglio rivolgermi al gastroenterologo,al nutrizionista o al medico di base?La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità,cordiali saluti.
    Chiara

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    1. Il nutrizionista, a meno che non sia un medico, non è una professione riconosciuta in Italia. Il percorso di formazione di qualunque professionista che si occupi della nostra salute deve essere universitario ed essere una professione sanitaria riconosciuta dallo Stato. Altrimenti rischiamo di pagare e metterci nelle mani di chi ne sa meno di noi. Già con il riconoscimento del titolo, non è che siamo sicuri di trovare chi ci risolverà il problema, figuriamoci se ci affidiamo a chi non ha nemmeno studiato la materia per cui ci rivolgiamo a loro. Credo che il gastroenterologo possa dare una mano a chiarire molti dubbi, ma come celiaci abbiamo l'AIC che fornisce moltissime informazioni, gratuitamente e a tutti quelli che le richiedono presso i loro centri regionali.

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  55. Grazie mille per il Suo consiglio.Condivido in pieno che il titolo di per sé non sia garanzia di professionalità,lo vedo nel mio caso e ahimè anche in altri campi medici.La nostra arma migliore in questo mondo è l'informazione,usata nel giusto modo.Sempre.
    Grazie ancora per la disponibilità.

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  56. volevo sapere se le intolleranze a lungo andare possono trasformarsi in malattia più grave tipo morbo di crohn e se avendo questa malattia occorre comunque fare una dieta senza lattosio o senza glutine

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    1. Il morbo di Crohn è una malattia autoimmune, come la celiachia, ma non essendo un medico (come scrivo in basso al blog), ma una psicologa celiaca, non sono a conoscenza delle peculiarità del Crohn. Dovrebbe chiedere al suo medico.

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  57. buona sera
    Dopo un esame genetico dubbio ho effettuato una gastroscopia con prelievo di villi intestinali per verificare se fossi celiaca. Il risultato è stato negativo. Dopo due anni dall'esame pero i sintomi continuavano e il dottore mi ha consigliato di iniziare una dieta priva di glutine, in quanto potevo risultare intollerante al glutine ma non celiaca.
    Dopo questa dieta per due mesi, il mio stato generale di salute è migliorato. Non mi sento più perennemente stanca, non ho più diarrea o stitichezza, meno annebbiamenti mentali e sonnolenza. Qualche cibo contaminato con una parte di farina mi porta mal di testa e bolle in bocca. Posso introdurre saltuariamente qualche cibo con glutine o no? magari una volta a settimana?

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  58. La domanda che io le faccio è: perché vorrebbe farlo se già con una contaminazione ha reazioni pseudo-allergiche?
    Consulti il suo medico di famiglia e gli chieda di effettuare anche le verifiche sugli anticorpi IgE (che sono specifici per le allergie).
    Le hanno escluso la celiachia, ma non le hanno spiegato perché sta male quando entra in contatto con il glutine.
    Le consiglio di chiedere una diagnosi più approfondita, prima di esporsi nuovamente al glutine.
    Cordialmente,
    Puntodivistaceliaco

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