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domenica 20 febbraio 2011

Celiachia ed effetto Garcia: la nausea e il disgusto per i cibi con il glutine

Molti soggetti celiaci sviluppano una sorta di avversione al cibo che  Disgustocontiene glutine, tanto che, a distanza di anni dall'inizio della dieta GF, il solo profumo di un cibo con il glutine (pane, pasta, dolci, cornetti caldi) invece di stimolare in loro una salivazione (l'acquolina in bocca) provoca nausea e disgusto; talvolta persino mal di pancia.

Si tratta dell'effetto Garcia (o Conditioned taste aversion) ed è un condizionamento di tipo classico (o pavloviano).

John Garcia[1], uno psicologo americano, si accorse di questo effetto mentre stava studiando il comportamento delle cavie di laboratorio a seguito di irradiazioni. I suoi esperimenti portarono alla considerazione che, contrariamente agli studi di Pavlov,  bastava un sola esposizione con effetti negativi sulla salute dell'animale perché questi associasse quel cibo all'evento sfavorevole.

Ricordiamo che Pavlov[2], fisiologo e ricercatore russo a cavallo fra il 1800 e il 1900, riuscì a dimostrare che era possibile associare un comportamento/risposta ad uno stimolo diverso da quello originale.


Gli esperimenti vedevano dei cani che salivavano (avevano l'acquolina) alla vista del cibo. In una seconda fase, lo sperimentatore associava la presentazione del cibo al suono di un campanello. Dopo numerosi eventi di questo tipo, lo sperimentatore faceva suonare solo il campanello senza presentare il cibo, ma gli animali, avendo associato il nuovo stimolo dapprima neutro al cibo, salivavano come se vedessero il cibo.

Alla stessa stregua, ma con effetto contrario, l'effetto Garcia[3] riguarda l'associazione mentale (non è un ricordo, ma una reazione automatica) di un evento negativo per la salute dell'animale o dell'individuo, che quindi reagisce con una repulsione fisiologica.
E' stato rilevato soprattutto in animali e uomini che sono stati molto male per avvelenamenti o intossicazioni alimentari, per cui quel cibo non solo non è più gradito, ma provoca nausea sia al gusto che all'olfatto.

Nei celiaci particolarmente sintomatici un'esperienza molto negativa derivata dall'ingestione di cibo con glutine potrebbe avere lo stesso effetto del condizionamento, associando quell'odore o quel gusto a qualcosa di pericoloso per la salute.

Esiste poi la generalizzazione dello stimolo. Ad es. se lo stimolo associato fosse l'odore o il sapore della pasta di grano, nel tempo la reazione potrebbe allargarsi anche ad altri farinacei che presentano le stesse caratteristiche (es. farina e farinacei di grano).

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/John_Garcia_(psychologist)
[2] http://www.psico.univ.trieste.it/fac/mdida2/Gerbino/PPC/7.pdf
[3] http://en.wikipedia.org/wiki/Taste_aversion

13 commenti:

  1. ...io sono un caso di questi, anche se forse il mio meccanismo è diverso, perché non ho mai avuto reazioni immediate... sono stata "diagnosticata" nel 1969, ma poi sono seguiti anni di dieta senza glutine alternata a dieta normale, perché al tempo si tendeva a "reintrodurre" il maledetto glutine... fino a 13 anni non ho avuto pace, poi finalmente la rivelazione (dopo una bruttissima sindrome emorragica da carenza di vitamina K): devi stare a dieta PER SEMPRE!
    da un po' di anni ho iniziato a spiegarmi l'avversione che ho manifestato sin dall'infanzia verso pane, pasta, pizza etc (anche l'odore, appunto, mi disgusta nella maggior parte dei casi, ancora oggi... ai tempi i periodi di dieta normale erano un inferno, mi faceva schifo tutto) con il rifiuto spontaneo dell'organismo verso ciò che gli fa male... e già da bambina impazzivo per il riso... e ancora oggi non apprezzo molto i cibi dietetici senza glutine che hann un sapore troppo simile a quelli normali...
    molto interessante questo articolo!

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  2. Grazie per la testimonianza.

    Anche a me non è successo subito.
    Anzi, all'inizio adoravo l'odore del pane, ma oggi mi da la nausea.

    Comunque le manifestazioni dei condizionamenti difficilmente sono immediate, soprattutto per quel che riguarda la generalizzazione dello stimolo.

    A presto.

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  3. Grazie a te...
    Comunque mi spiego meglio, io da bambina ero disgustata da pane, pasta, pizza, biscotti etc da quando ho ricordi... quello che non mi succedeva subito era di stare male mangiandoli (non ho mai avuto sintomi immediati) quindi spiegherei la mia avversione con una sorta di rifiuto spontaneo dell'organismo che così segnalava ciò che gli faceva male... In compenso impazzivo per il riso, e tuttora mangio praticamente solo quello... La stessa cosa mi è successa con il latte, avró avuto 3 anni, rifiuto totale...però non ho mai approfondito una possibile intolleranza al lattosio, semplicemente non ne bevo (idem yogurt etc)...

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  4. Si, ora mi è chiaro.

    In realtà perchè ci sia il condizionamento deve esserci stato un malessere come conseguenza, altrimenti l'associazione, anche se implicita, non avviene.

    Tieni presente però che non occorre che ci sia un alto livello di coscienza in questo processo. Mi spiego.

    Se durante la notte mi viene su la parmigiana di melanzane io avrò un disagio legato a quel sapore, ma la mattina l'avrò digerita e non ne avrò ricordo.

    Se dopo una settimana mia suocera mi ripropone un piatto di parmigiana o delle melanzane, io potrei avere una sensazione di disgusto anche se non so il perché.

    E' una possibile spiegazione.

    P.S.: mia suocera comunque cucina benissimo!

    Un saluto.
    Patrizia.

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  5. penso che il condizionamento nel caso di chi ha sintomi immediati ci stia tutto...
    nel mio caso invece credo non si sia trattato di condizionamento... perché io non ho mai avuto sintomi immediati legati al glutine, tuttora non ne ho se mangio qualcosa di proibito... da piccola iniziavo a deperire dopo un bel po' che mi facevano mangiare normale e non ricollegavo la cosa ai cibi col glutine, perché parlavano di intolleranza che passava (per questo lo reintroducevano, purtroppo per me)...
    la mia teoria è forse meno dimostrabile scientificamente però io penso che l'organismo in qualche modo ci parli (un medico dietologo con cui ne ho parlato era d'accordo con me)... e che rifiutasse a priori ciò che gli faceva male... e richiedesse ciò che invece non lo danneggiava (il riso, per esempio, che esercita su di me un richiamo irrefrenabile, tutt'oggi posso mangiare esclusivamente riso come quota di carboidrati e non mi stanca mai)...
    così come l'organismo mi ha richiesto ciò di cui sentiva più bisogno in periodi di intensissima attività sportiva (un richiamo irrefrenabile verso le proteine) o dopo un periodo senza mangiare carne (necessità estrema di mangiarne, specie cruda, probabilmente per bisogno di ferro)...

    un saluto a te!

    g.

    PS le suocere e le mamme (ma mia!!) quasi sempre cucinano benissimo :-))

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  6. Ciao a tutti,
    ho scoperto di essere celiaca due anni fa,
    celiachia atipica...
    Non trasgredisco mai la dieta, non ho voglia di mangiare cose con glutine..
    ma solo di odorarle!!!Secondo voi è presto per sviluppare disgusto?

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  7. Perchè ci sia un condizionamento pavloviano (o, in questo caso l'effetto Garcia), occorre essere stati male, altrimenti non c'è nulla con cui associare lo stimolo.

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  8. Sono stata un po' sintetica..
    Se vengo contaminata, perchè ribadisco di non trasgredire, mi sento male!per questo non mi spiego la mancanza di disgusto odorando cibi glutinosi!!

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  9. L'associazione è:

    degustare cibo con glutine > stare molto male.

    Se non sta male o non degusta il cibo con il glutine, l'associazione non c'è.

    Una contaminazione non fa sentire il gusto.

    Garcia parla dell'acqua contaminata, ma l'animale doveva berne un bel pò.

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  10. C'è qualche ricerca scientifica
    che mette in relazione l'effetto garcia con la celichia?Mi sembra interessante e vorrei approfondire l'argomento!

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  11. Che io sappia no, volevo farla io per la mia tesi, ma ho dovuto optare sulla F.A.C.S. di Ekman.

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  12. SALVE SN SEMPRE GIUSI DALLA SICILIA RISPONDO ALLE DMANDE MALATTIE AUTOIMMUNE NN HO NE LA GASTR AUTOIMMUNE NE ALTRE MALATTIE,ORA DALL INIZIO DELLA DIETA SENZA SG SN PASSATI 9 MESI E DALL ULTIMA FLEBO DI FERRO 5 MESI,DOMENICA 10 MARZO HO FATTO IL CONTROLLO DELL EMOGLOBINA KE è 12.2,ORA MI KIEDO è POSITIVO KE A DISTANZA DI 5 MESI è ANCORA ALTA?VISTO KE PRECEDENTEMENTE QUANDO ANCORA NN FACEVO NESSUNA DIETA MA CMQ MI SN TROVATA COSTRETTA A FARE 16 FIALE DI FERRO E UNA SACCA DI SANGUE A DISTANZA DEGLI TESSI MESI AVEVO GIà LA FERRITINA 17,MENTRE ORA è 30 E L EMOGLOBINA 11.8?KE PENSI?SAI CERCO CONFERMA DOVUNQUE E CON CHIUNQUE SCUSA SE SN PESANTE.

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  13. Salve Giusy,
    certo che è positivo che l'emoglobina sia alta. Le chiedo se oltre alla dieta GF ha fatto anche la cura per lo stomaco (per la gastrite).

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