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mercoledì 29 ottobre 2008

La lista degli alimenti

Se avete ricevuto da poco tempo la diagnosi di celiachia per voi o per i vostri figli, avrete bisogno di capire cosa si può o non si può mangiare.

Spesso il gastroenterologo non avrà avuto a disposizione tutto il tempo per spiegarvi cosa è concesso e cosa no, inoltre benchè l'Associazione Italiana Celiachia metta a disposizione il prontuario degli alimenti, spesso è necessario chiarirsi le idee, prima che il prontuario arrivi a casa.

Pertanto, dopo i necessari esercizi mentali volti ad accettare la nostra nuova condizione, cerchiamo di rimboccarci le maniche e vedere cosa si può o non si deve fare.

In questo Blog trovere alcune informazioni, sulla malattia, sulla vita del celiaco, ecc...


In particolare, in questi link vi segnalo le prime informazioni che potranno servirvi:



La lista degli alimenti permessi, a richio o non concessi è attinta dal prontuario dell'AIC, l'Associazione Italiana Celiachia che, se vi iscriverete, vi consegnerà a casa un pratico libretto con gli alimenti permessi, suddivisi per marche e aziende.

Mi rendo conto però che nel frattempo dovrete pure mangiare.

Per questo vi segnalo la lista.

Il Prontuario degli Alimenti AIC è fatto grazie alle aziende che vogliono collaborare e vendere i loro prodotti anche ai celiaci, nonostante la loro linea di produzione non sia specifica per questo tipo di alimenti.

Tenete presente che nel caso di alimenti con il marchio "spiga barrata", non esiste alcun dubbio che siano idonei ai celiaci.

Ma per gli altri prodotti l'AIC, per correttezza verso i celiaci, non si basa esclusivamente su quanto dichiarato dal produttore, ma analizza nei suoi laboratori gli alimenti segnalati, per essere sicuri che effettivamente non contengano glutine.

Per fare queste analisi chiede un piccolo rimborso alle ditte (circa 5 euro a prodotto).

Le ditte che non troverete nel prontuario degli alimenti non sono quindi interessate al pubblico di potenziali acquirenti celiaci, pertanto non avranno voluto aderire all'iniziativa che da anni porta avanti l'Associazione.
Le liste degli alimenti che Puntodivistaceliaco riporta sono pertanto prese dal prontuario AIC, con una indicazione generale sugli alimenti.

Per trovare le marche e i prodotti nel dettaglio potete iscrivervi all'Associazione o controllare tramite il link: http://www.celiachia.it/pages (è necessaria una registrazione).




Puntodivistaceliaco non ha collegamenti con l'AIC, pertanto le liste riportate sono e saranno dati totalmente riportati al solo scopo informativo.

7 commenti:

  1. Buongiorno, volevo chiedere un informazione riguardo l'uso di piatti, pentole e utensili in generale, rispetto ai componenti famigliari ''sani''.
    Premetto che dopo 26 anni ho scoperto per caso di essere celiaca nella forma asintomatica, ho eseguito il test di conferma attraverso la biopsia duodenale e confermata la diagnosi sierica.
    A giorni mi verrà consegnato il buono del SSN. In farmacia come anticipato già prima mi è stato consigliato di usufruire di padelle e utensili a parte, ma la mia domanda è:
    se gli auto Ab anti transglutaminasi, anti gladina deaminata e ENA sono di origine proteica, perchè usare padelle differenti se le temperature di cottura consentono la denaturazione degli stessi?

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    1. Salve,
      il problema non sono gli anticorpi (quelli che ha elencato lei sono tutti anticorpi specifici della malattia celiaca, ma che si rilevano nel sangue e sono prodotti dal corpo) ma la frazione tossica del glutine (la gliadina).

      La sua azione tossica non diminuisce con le alte temperature, altrimenti basterebbe cuocere i cibi perché i celiaci possano mangiarli. Purtroppo non è così.
      I cibi, cotti o crudi, se contengono glutine in quantità superiori a 20 ppm (parti per milione), possono dare problemi ai soggetti celiaci.

      Poiché parliamo di quantità davvero piccolissime, si considera che, in alcuni casi, può accadere che i bordi delle pentole non vengano puliti a fondo (specie quando si lavano in lavastoviglie) e, soprattutto, i mestoli di legno o i taglieri in legno potrebbero trattenere residui di glutine.

      E' una precauzione magari esagerata, ma nei soggetti molto sintomatici a volte si è riscontrato qualche problema.

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  2. pardon intendevo non gli anticorpi ma gli antigeni quindi il glutine in questo caso.

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  3. Si, come le scrivevo, la tossicità della gliadina rimane.Le temperature per degradare la tossicità dovrebbero essere altissime e non quelle raggiunte dalle lavastoviglie (tanto meno dei piatti lavati a mano).

    La degradazione della struttura proteica è il procedimento che si sta usando per ottenere il frumento per i celiaci ma, ripeto, richiede un processo particolare.

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  4. perfetto vi ringrazio :) pertanto io che non presento alcun tipo di sintomatologia ma solo aspetti sierici e biopsia positiva devo comperare pentole a parte?

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  5. Essere asintomatici non significa essere meno celiaci. Lei veda come va la dita e controlli gli anticorpi. Se si abbassano e poi si negativizzano significa che sta facendo la dieta in modo corretto. Personalmente ho solo la pentola della pasta a parte, cioè personale. Lo scolapasta è lo stesso, solo che lo uso prima x la mia pasta (che faccio x prima) poi per la pasta con glutine dei familiari. Poi lo sciacquo e lo metto in lavastoviglie. Non ho mai avuto problemi. Si ricordi però di non usare mestoli e posate che hanno avuto contatti con il glutine, a meno che non siano lavati.

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